Buongiorno, lettori.
Durante questa ennesima mattinata grigia, vi parlo di questo librino. È uscito settimana scorsa. Non lasciatevi ingannare dal titolo, perché è una piccola perla.
Volete saperne di più?
Imparare a parlare con le piante di Marta Orriols
Ponte alle Grazie – 11 giugno 2020
narrativa – 240 pag.
9,99€ e 16,00€
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Barcellona, una coppia è a pranzo in un ristorante: stanno insieme da vent’anni e Paula sta per dire a Mauro che vorrebbe sposarsi e avere un figlio, ma prima che lei possa parlare, lui le annuncia che ha un’altra donna e la loro storia è finita. Poi si alza e se ne va, lasciando Paula sola e furiosa. Due ore dopo, una telefonata la informa che Mauro ha avuto un incidente appena fuori dal ristorante, ed è gravissimo all’ospedale. Paula non riuscirà e rivederlo vivo. Il romanzo è l’elaborazione di questo lutto bifronte: il dolore per la perdita e la rabbia per il tradimento. Il lavoro di neonatologa in ospedale di Paula scandisce i suoi momenti di sconforto e il suo disperato bisogno di resilienza. Salvare le vite dei bambini la mette a contatto con il miracolo della vita e la sua fragilità. Sono tra le pagine più affascinanti del libro e fanno da contrappunto al flusso di coscienza di Paula, al suo dolore, ai suoi piccoli progressi verso la rinascita. Con una scrittura asciutta, quasi ipnotica, Marta Orriols ci mostra come fare i conti con la morte, il tradimento e il lato beffardo dell’esistenza, ritrovando poi la capacità di risorgere, ciascuno per la propria strada.
Imparare a parlare con le piante racconta la storia di Paula Cid, neonatologa di Barcellona, nel momento in cui subisce un doppio shock: l’abbandono e la perdita del suo compagno, Mauro.
Da qui, ha inizio un lungo percorso nel quale Paula deve fare i conti con la rabbia per il tradimento e l’abbandono, con il dolore della perdita; imparare a essere di nuovo sola e così ricominciare, rinascere da se stessa.
Se pensate che questo sia un libro o manuale sul giardinaggio, vi sbagliate. In effetti il titolo potrebbe trarre in inganno, ma ha un suo perché che potrete scoprire leggendo il romanzo. Non posso parlarvi molto della storia perché farei degli spoiler, soprattutto perché in questo libro, a mio parere ovviamente, il punto focale non è tanto lo svolgimento della storia, quanto i sentimenti e le emozioni di Paula. È difatti un lungo monologo, ma non solo, della protagonista, al presente – a parte nei momenti in cui racconta aneddoti e vicende del passato – e diviso in un Prima e Dopo.
L’autrice ha uno stile veramente bello, usa periodi lunghi ma fluidi, scivolano che sono davvero una meraviglia, e una vena poetica. (Essendo un libro straniero, bisogna complimentarsi anche con chi ha lavorato al libro: dalla traduttrice, Stefania Maria Ciminelli, alle altre figure quali editor e correttore.) Descrive magnificamente le reazioni, sentimenti ed emozioni di Paula. Non è banale né scontato. Mentre leggevo ricordo di aver pensato che questo libro è una piccola perla, toccante ed emozionante.
L’ho letto con piacere e mi è piaciuto, credo e spero di averne tratto degli insegnamenti. Tuttavia mi ci sono anche “impantanata”: nonostante la brevità del romanzo ci ho messo molto per finirlo e questo credo sia a causa del fatto che venivo già da un romanzo pesante e che non mi stava piacendo, difatti l’ho abbandonato, e questo nuovo libro non era molto adatto in questo momento. Ma come ho detto mi piaceva, così seppur centellinato l’ho finito.
Guardando la dedica a inizio romanzo, ho pensato che forse i sentimenti e le emozioni di Paula Cid l’autrice li avessi provati sulla sua pelle. Questo spiegherebbe la sua capacità di esternare emozioni, sentimenti, pensieri così forti, veri e reali.
Non posso fare a meno di consigliarvi questo romanzo se state attraversando un momento doloroso come un lutto o un abbandono, ma anche se fortunatamente non lo state attraversando potrebbe essere una buona lettura. Nonostante il dolore sia diverso per ognuno e ogni dolore sia privato, forse affrontare il percorso con Paula potrebbe aiutarvi.
Se questo è l’esordio di Marta Orriols, non vedo l’ora di leggere il prossimo libro.
Valentina
Grazie per il tuo consiglio!😊
Di niente 🙂
Finito da poco, carino ma a me non ha entusiasmato.
Forse per i miei gusti è troppo concentrato sulle emozioni e sui pensieri della protagonista e ci sono pochi fatti…
Sì, è un libro molto introspettivo. Non lo inserisco tra i miei top, però mi è piaciuto abbastanza 🙂