Buongiorno!
Oggi parliamo di un grandissimo thriller. Annarita ne è rimasta super entusiasta…
Okay, vi lascio al suo parere.
Buona lettura!
La casa delle voci di Donato Carrisi
Longanesi – 2 dicembre 2019
thriller – 400 pag.
11,99 e 20,90€
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Gli estranei sono il pericolo. Fidati soltanto di mamma e papà.
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.
Scrivere questa recensione non sarà facile per tanti motivi!
Innanzitutto grazie infinite a Valentina per avermi permesso di leggere ancora un altro lavoro di Carrisi [La recensione de L’uomo nel labirinto arriva presto, ndr], sono sempre più convinta che il talento di questo autore rimarrà impresso nelle pieghe delle letteratura per molto molto tempo.
La casa delle voci, però, è un romanzo del tutto sopra le righe. Non è possibile parlarvi dei suoi contenuti, vi svelerei troppo… tutto, poiché è un continuo alternarsi di colpi di scena, di rivelazioni, di momenti carichi di suspense. Perciò ho deciso di concentrarmi sulle emozioni che mi ha suscitato, anch’esse piuttosto contrastanti (anche se in senso positivo).
L’ho letto principalmente di notte, quando il silenzio e il buio ovattavano la stanza sei solo tu con l’inchiostro delle parole. È stato come entrare in un mondo parallelo, muoversi in un limbo senza orientamento, per poi arrivare alla meta in maniera del tutto inaspettata.
Lo stile con cui è narrato è talmente fluido da rapirti fin dalla prima pagina, ti catapulta in questa dimensione “altra” e ti trattiene lì contro la tua volontà.
I due protagonisti della storia danno vita a una danza ipnotica (nel vero senso della parola) fatta di attacchi e difese; affondi e parate; vittorie e sconfitte approfondendo la psiche umana e i suoi meccanismi di protezione di fronte al dolore, al trauma e all’orrore.
Pietro è un personaggio che lascia il segno ma che non ha alcun senso senza la sua controparte, Hanna. Insieme danno vita a un quadro dalle tinte accese, ti sparano addosso la loro tenacia e la loro fragilità con talmente tanta forza da lasciarti stordito.
Si affrontano temi complessi (quali l’ipnosi, la violenza sui bambini, i rapporti famigliari) con una naturalezza tale da sorprenderti di ciò solo al termine della lettura. Ti ritrovi a riflettere sui dettagli solo dopo aver girato l’ultima pagina. È come un vortice, sì, Carrisi ipnotizza il lettore con una storia originale, intensa, caotica… ma anche inquietante, profonda, misteriosa.
La casa delle voci di Donato Carrisi è una storia assolutamente priva di cliché, tutta da gustare per il lettore che ama osare e poi abbandonarsi al flusso degli eventi narrati.
Mi ha convinto – questo sì che si era già capito – perciò continuerò a sondare questo scrittore con la curiosità di chi sa che dietro l’angolo troverà una nuova imperdibile sorpresa.
Annarita
Grazie per il tuo consiglio!😊
Di niente! 🙂