Buongiorno!
Oggi parliamo del chiacchierato La confraternita degli storici curiosi di Jodi Taylor.
Sicuramente, un libro diverso dal solito.
Mi sarà piaciuto?
La confraternita degli storici curiosi di Jodi Taylor
Corbaccio – 6 febbraio 2020
fantascienza – 377 pag.
9,99€ e 18,60€
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Gli storici del Saint Mary non si limitano a studiare il passato: lo vivono!
Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico. Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che siano solo dei tipi un po’ eccentrici: a ben vedere, se li si osserva mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la Storia vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena di irresistibile ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary (spesso – anzi sempre – per il rotto della cuffia) e affrontano una banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’Undicesimo secolo alla Prima guerra mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria, una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il finimondo.
La confraternita degli storici curiosi è un libro che ho desiderato non appena l’ho visto, complici titolo, trama e soprattutto copertina meravigliosa. Tuttavia, a mio parere ovviamente, non è un libro da 5 stelle.
Quando la rettrice De Winter propone a Madeleine Maxwell, meglio nota come Max, di fare domanda per un posto di lavoro da storica all’istituto Saint Mary, lei accetta il consiglio e ben presto scopre che lì il lavoro degli storici è tutto tranne che ordinario. Proprio perché come è stato detto: non si limitano a studiare la Storia, loro la vivono!
E così inizia il romanzo. Durante il primo capitolo, che scorre veloce e divertente, Max è una corsista e narra di quanto sia tosto e impegnativo l’addestramento. Nelle pagine successive invece ho avuto come un calo di attenzione, di interesse. Cosa che si ripeterà spesso nel corso del libro. È stato altalenante, ecco: c’erano questi punti divertenti, veloci, interessanti per le vicende narrate, e poi altri in cui mi sono un po’ annoiata, soprattutto quando venivano descritte e ripetute le varie cose da fare per i “salti” (i viaggi nel tempo), oppure la preparazione, ricerca e studio.
Essendo un romanzo con protagonista una storica, narrato in un istituto che studia la storia vivendola in prima persona nel momento in cui accade, mi aspettavo qualche fatto storico vero e proprio, qualcosa di nuovo da imparare, invece a parte data e luoghi e brevi fatti, questo non c’è. C’è una buona descrizione del posto, del paesaggio, fauna e quant’altro quando la squadra va nel cretaceo, perché è il punto clou del romanzo, quindi meglio approfondito, ma non di altro.
I personaggi mi sono piaciuti tutti, chi più chi meno per ovvie ragioni, e allo stesso modo sono ben descritti. Del passato di Max non conosciamo nulla, a differenza degli altri, e penso che sia una precisa scelta narrativa (e dopo vi dico perché). Riuscivo a immaginarmeli tutti nella mente e in particolar modo il dottor Brainstow lo immaginavo come una specie di Albus Silente (anche senza la lunga barba bianca, volendo), per la sua autorevolezza, simpatia e velata ironia.
C’è una relazione in particolare che mi è piaciuta e non mi è piaciuta. Piaciuta perché li shippavo insieme, ma dall’altra parte avrei voluto vedere qualcosa di più di qualche sguardo all’inizio della loro storia e una scena strana e hot fuori contesto. Sono rimasta sorpresa e col dubbio che si fossero spostati nei libri di Anastasia Steele e Christian Grey.
Avevo letto che alcuni lettori avevano trovato la storia un po’ complicata, non molto chiara. Io l’ho trovata comprensibile fino agli ultimi due o tre capitoli. Qui mi è sembrata un po’ più misteriosa e aggrovigliata. Soprattutto, a che pro “l’anomalia”? Forse non l’ho capito io, forse verrà spiegato più avanti… Tuttavia è un romanzo che scorre bene, è ironico e divertente.
Anche in questa storia c’è un cattivo. Un cattivo che però non è ben compreso ma solo accennato perché questo dovrebbe essere il primo di una serie di libri. Ecco. Visto da questo punto di vista, tutto assume un altro significato, anche il non sapere niente del passato di Max: forse ci verrà detto qualcosa nei prossimi libri. Che penso proprio leggerò, perché ormai mi sento coinvolta nelle vicende del Saint Mary e voglio saperne di più!
In conclusione, questo era un libro da cui mi aspettavo molto. Non mi ha del tutto delusa, ma non ha neanche soddisfatto tutte le mie aspettative. È però carino, divertente e ironico. Non mi sono spanciata dal ridere come dicono in copertina, ma qualche risata me la sono fatta. E poi è sicuramente diverso dal solito, e va bene cambiare genere ogni tanto. Quindi, sommando tutto, lo promuovo con un tre stelle e spero che la Taylor sforni un romanzo un po’ più completo, inserendo sì misteri, ma spiegandoli anche.
Ps. Ci tenevo a fare i complimenti per la cover a Giuseppe Quattrocchi alias Gatsby_books. Stai realizzando le copertine più belle in circolazione!
Valentina