Ciao, bibliofili, e ben ritrovati.
Oggi vi parlo di un autore conosciutissimo ma per me nuovo. Guillaume Musso è tornato con La vita segreta degli scrittori.
Continuate a leggere per scoprire il mio parere.
La vita segreta degli scrittori di Guillaume Musso
La nave di Teseo – 6 giugno 2019
thriller – 275 pag.
19,00 e 9,99€
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Nel 1999, dopo aver pubblicato tre romanzi di culto, il celebre scrittore Nathan Fawles annuncia la sua decisione di smettere di scrivere per ritirarsi a vita privata a Beaumont, un’isola selvaggia e sublime al largo delle coste mediterranee. Autunno 2018. Fawles non rilascia interviste da più di vent’anni, mentre i suoi romanzi continuano ad attirare i lettori. Mathilde Monney, una giovane giornalista svizzera, sbarca sull’isola, decisa a svelare il segreto del celebre scrittore. Lo stesso giorno, viene ritrovato sulla spiaggia il cadavere di una donna e le autorità mettono sotto sequestro l’isola, bloccando ogni partenza e ogni arrivo. Comincia allora un pericoloso faccia a faccia tra Mathilde e Nathan, in cui si scontrano verità occulte e insospettabili menzogne, e si mescolano l’amore e la paura…
1999. Nathan Fawles, premiato scrittore di successo, ha annunciato il ritiro dal mondo letterario. Si stabilisce a Beaumont, un’isola al largo del Mediterraneo, facendo una vita privata e solitaria. Non rilascia più interviste, non scrive, non vuole parlare dei suoi libri.
2018. Quasi vent’anni dopo nulla è cambiato per Nathan: risiede nella stessa villa, porta avanti le stesse convinzioni. A tentare di scoprire il suo segreto arriva però Mathilde, giornalista svizzera che cercherà di saperne di più sul mistero Nathan Fawles.
A scuotere la calma dell’isola il ritrovamento del corpo di una donna. Chi è, chi l’ha uccisa? Perché?
Inizia quindi l’indagine per scoprire chi è l’assassino, e allo stesso tempo verrà fuori molto altro…
Chi di voi mi segue su Instagram saprà che tempo fa avevo detto di voler scoprire nuovi autori. Avevo perciò recuperato alcuni libri di Musso (Central Park e Un appartamento a Parigi), La doppia madre di Michel Bussi, qualche Einaudi, ecc ecc. Per una cosa o per l’altra però davo sempre la priorità alle recensioni. Quando ho visto il nuovo romanzo di Musso, mi sono detta: “È la volta buona che scopro quest’autore”. E così è stato.
E ne sono contenta!
In primis parliamo di titolo e copertina, le due cose che saltano subito all’occhio. La cover incuriosisce subito, non passa inosservata e cattura l’attenzione del lettore. Il titolo richiama il mondo letterario ed editoriale. Insieme, due cose a cui io non so resistere. Ah, facciamo tre, se aggiungiamo il genere thriller/noir.
Lo sfondo dell’isola di Beaumont è talmente bello che viene voglia di visitarla davvero, se solo esistesse. La piazza, i negozi dai nomi particolari, le spiagge, la tranquillità… non vi piacerebbe farvi qualche giorno di vacanza in un posto simile? Magari nella villa di Nathan.
Insieme a Nathan, un altro protagonista è Raphaël, un aspirante scrittore che si trova sull’isola come commesso dell’unica libreria del posto. Il suo autore preferito? Fawles, ovviamente.
Mi sono piaciuti molto i personaggi, ognuno con il suo carattere ben descritto, i suoi perché. In breve Fawles stava diventare pure il mio scrittore preferito!
Soprattutto, mi sono ritrovata molto nei pensieri di Raphaël quando parla con il libraio e ho adorato uno dei primi discorsi con Nathan. Finalmente abbiamo uno scrittore (Musso) che parla del lavoro di scrittore senza dipingerlo tutto rose e fiori. Le parole che usa Nathan con Raphaël mi sono rimaste davvero impresse.
“È stato un errore rinunciare alla scrittura,” riprese, come se avesse appena avuto una rivelazione istantanea. “La scrittura ti struttura la vita e le idee, e spesso finisce per mettere ordine nel caos dell’esistenza.”
La storia e lo stile sono molto belli e particolari. Parlando di stile, all’inizio del libro ci sono degli articoli di giornale e interviste che servono a farci conoscere meglio lo scrittore Fawles e all’inizio di ogni capitolo c’è una citazione, ogni volta bellissima. Ho letto che è una specie di marchio di fabbrica di Musso. È vero?
La storia è molto, molto bella. Abbiamo il mistero dello scrittore, il mistero dell’omicidio. Ma non è tutto qui. È come se fossero due matrioske: la apri e dentro c’è un altro mistero. Un mistero dietro l’altro ma anche un colpo di scena dietro l’altro, fino all’epilogo.
L’epilogo mi ha lasciata col dubbio, dopo l’ennesimo colpo di scena. Nel senso, la storia è finita, ma un nuovo colpo di scena c’è e mi ha fatto mettere in discussione tutto quello che avevo letto. Non in senso negativo.
È un romanzo scorrevole, molto piacevole, per nulla noioso, a tratti divertente grazie ai dialoghi, tra l’altro perfetti. Vi assicuro che il mistero di Nathan Fawles è solo la punta dell’iceberg. O solo la prima matrioska.
Bello, consigliato, e non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di Musso!
Vi piace Guillaume Musso come scrittore? Avete letto qualche suo libro? Quale mi consigliate?
Fatemi sapere.
Ps. Vi chiedo scusa se la recensione non è un granché, ma mi risulta difficile parlare di questo libro senza fare spoiler.
Valentina
Mi è piaciuto. Ti invito a leggere la recensione che ho scritto sul mio blog e magari a commentarla, per scambiarci i pareri. Saluti.