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Novità in libreria dal 20 al 24 maggio
DeA Planeta
The perfectionists: Pretty Little Liars di
21 maggio 2019
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Non bisogna essere perfette per sembrare perfette. Lo sanno bene Ava, Caitlin, Mackenzie, Julie e Parker: cinque studentesse modello della Beacon Heights High che pensano di non avere nulla in comune… almeno fino al giorno in cui scoprono di condividere un piccolo, insignificante segreto. Tutte odiano la stessa persona: il bellissimo e arrogante Nolan Hotchkiss, che ha lasciato una cicatrice in ognuna di loro. Così, durante la lezione di storia del cinema, escogitano un piano per liberarsi di lui. È soltanto un gioco ovviamente, nessuna pensa di andare fino in fondo. Eppure, quando tra i corridoi della scuola inizia a circolare la scioccante notizia della morte di Nolan, avvenuta con le stesse identiche modalità da loro immaginate, le ragazze diventano le prime sospettate. Ma se tutte si dichiarano innocenti, chi è allora l’assassino? Cercare di scoprirne l’identità non sarà soltanto un disperato tentativo di scagionarsi dalle accuse, ma anche un modo per arrivare a guardare in faccia la terribile realtà: ciascuna di loro potrebbe essere la prossima a morire. Dopo lo straordinario successo internazionale di Pretty Little Liars, Sara Shepard torna in libreria con un nuovo romanzo carico di suspense e mistero dalla prima all’ultima pagina. Una storia dal ritmo mozzafiato che ha già ispirato una sorprendente serie tv.
Cosa resta dell’estate: Storie d’amore lunghe un anno di AA.VV, a cura di Stephanie Perkins
21 maggio 2019
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Dodici racconti firmati da Veronica Roth, Cassandra Clare e altri autori bestseller internazionali.
Sarà per colpa delle lunghe giornate oziose o forse del caldo insopportabile che manda tutti fuori di testa, ma non esiste momento migliore dell’estate per innamorarsi. Ne sono convinti anche Veronica Roth, Cassandra Clare e altri dieci autori bestseller internazionali che ci regalano una raccolta di racconti indimenticabili. Dodici storie straordinariamente romantiche, unite dal doppio filo dell’estate e dell’amore. Una lettura perfetta per sognare passeggiando al chiaro di luna, guardando un tramonto o facendosi accarezzare dalla brezza del mare. Frizzante come una bibita fresca e avvolgente come il sole d’agosto.
Giunti
Le signore dell’isola delle Camelie di
22 maggio 2019
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Una scrittura evocativa e sensoriale, per una grande storia d’amore, sogni e passione, che sorprende con continui colpi di scena.
Finalmente Sylvia e Maël possono vivere pienamente il grande amore che li unisce e per il quale hanno lottato tanto. Dopo aver salvato la meravigliosa Isola delle Camelie dalle mire di un imprenditore senza scrupoli, stanno celebrando un matrimonio da fiaba in quell’angolo incontaminato della Bretagna, dove insieme coltivano le specie di fiori più rare. Eppure non tutti i loro sogni sembrano destinati a realizzarsi. Nella sua vita Sylvia ha sempre pensato unicamente alla carriera, ma adesso che Maël le chiede di avere un figlio, sente nascere in lei un desiderio di maternità mai provato prima. Però i mesi passano e Sylvia non riesce a rimanere incinta, finendo per sprofondare nello sconforto. Soprattutto quando sull’isola arriva la bella Chloé, con il suo impeccabile stile parigino e un adorabile bambino di sette anni al suo fianco. Sylvia non può credere ai suoi occhi: è solo immaginazione, o il piccolo Noah ha lo stesso sguardo color del mare di Maël? E che cosa prova suo marito per quella donna così diversa da lei, con cui anni prima aveva avuto un’avventura? Ma non è tutto. Una nuova minaccia incombe sul giardino delle camelie, e stavolta potrebbe davvero spazzare via quell’universo incantato che Sylvia e Maël hanno custodito con tanto amore…
Garzanti
Ogni piccola cosa interrotta di
23 maggio 2019
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Sono le nostre imperfezioni a renderci più forti. Sono loro a tracciare la strada delle nostre cose interrotte.
«L’amore che ognuno di noi riceve ha la stessa funzione delle stelle per i navigatori. Ci indica la rotta. Rimane in fondo alle nostre tasche, così, ogni volta che lo desideriamo, ogni volta che ne sentiamo la necessità, possiamo accertarci che sia sempre lì affondandovi una mano.»
Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.
Corbaccio
Sangue sporco di
23 maggio 2019
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Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare.
Un’amica al buio di
23 maggio 2019
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Due ragazzi molto diversi, ognuno con un problema da risolvere, si accorgono di avere tanto in comune…
Victor ha dodici anni ed è un ragazzo sensibile, divertente e discretamente scansafatiche. Come suo papà, ha una grande passione per le vecchie automobili e per i Rolling Stones. Siccome ha rischiato di venire bocciato, adesso cerca di galleggiare a scuola dando prova di un po’ di buona volontà che consiste per esempio nel leggere I tre moschettieri e imparare parole nuove sul dizionario. Per il resto passa le giornate collezionando dei 4, facendo sparire la carta igienica dai bagni delle ragazze e guardando il suo migliore amico, il geniale Haissam, giocare a scacchi con suo padre nella portineria della scuola. Ma la vita di Victor cambia per sempre il giorno in cui la sua vicina di banco, Marie-José, gli passa un foglietto con la soluzione di un problema. Per Victor, è decisamente un’ottima ragione per conoscere meglio questa ragazzina un po’ seria e taciturna che gli siede accanto e per diventarne amico. E scopre così che non solo Marie-José è bravissima a scuola, ma è anche una violoncellista che avrebbe un grande futuro davanti a sé se non fosse che una malattia agli occhi rischia di renderla cieca. I due ragazzi stringono un patto: lei aiuterà Victor a migliorare i suoi voti a scuola, e in cambio lui aiuterà Marie-José a nascondere a tutti la sua malattia fino alla fine dell’anno. Ma in realtà nessuna delle due cose è semplice e ci vorrà parecchia inventiva e parecchio coraggio da parte di entrambi.
Nord
Il segreto dell’inquisitore di
23 maggio 2019
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Spagna, 23 giugno 1611. Poco prima di salire sul rogo, padre Ibarra fa scivolare qualcosa tra le mani dell’inquisitore Alonso de Salazar Frías. Mentre le fiamme ardono e le urla di padre Ibarra squarciano la notte, Alonso rabbrividisce: nel suo palmo giace un dito perfettamente conservato. Eppure non si tratta di una reliquia. Sotto la pelle fredda, s’intravede infatti un complesso ingranaggio di fili e ossa metalliche. Quali misteri arcani custodisce quell’oggetto? Perché Ibarra, a un passo dalla morte, ha scelto di affidarlo proprio a lui? Lì, sotto le stelle, Alonso giura di scoprire la verità, anche a costo di dover attraversare i cancelli dell’inferno e non fare più ritorno…
Stati Uniti, 24 dicembre 2018. Grey Pierce sta tornando a casa col suo amico e collega Monk Kokkalis, per festeggiare il Natale insieme. Ma, non appena si avvicinano alla villetta appena ristrutturata, si rendono conto che qualcosa non va. La porta d’ingresso è sfondata, in salotto ci sono vetri ovunque. E non c’è nessuna traccia di Seichan, incinta di otto mesi. In cucina, Monk trova la moglie Kat, riversa sul pavimento in un lago di sangue. In un attimo, tutta la squadra della Sigma si mobilita. Fuori di sé dall’angoscia, Grey si lancia a capofitto sulle tracce dei rapitori, senza sapere che così facendo verrà trascinato in un vortice di fuoco e sangue, alla scoperta di un passato più vivo che mai e di un segreto sepolto tra le pagine del libro più famigerato della storia dell’umanità…
Guanda
Io, lei, Manhattan di
23 maggio 2019
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All’inizio degli anni Ottanta Manhattan non è ancora il fortino inaccessibile che è diventato oggi, ma due giovani appena sbarcati dal Canada attratti dalla sua effervescente vita culturale devono comunque accontentarsi di un minuscolo monolocale in un seminterrato. Da qui partono Adame Martha nell’esplorazione di se stessi, del loro matrimonio iniziato proprio a New York e della loro nuova città, luogo ideale per mettere a frutto ambizione e talento. Quello di Adam, come lui stesso scoprirà non senza un certo stupore, sta nella capacità di mettere in fila le parole e di spaziare dalla cultura alta a quella bassa, abbandonando il puntiglioso «ma» del dibattito accademico per un tollerante «e» in grado di accogliere con sguardo curioso tutto ciò che la città ha da offrirgli. E delle sue doti dà prova anche in questi resoconti dei suoi comici esordi nel mondo lavorativo, da un impiego alla Frick Library a un altro al MoMA fino ad approdare alla rivista GQ, dove la totale mancanza di requisiti lo rende il candidato ideale. Ogni passaggio è occasione per gli incontri più disparati, dal fotografo Richard Avedon, che diventa mentore e amico fraterno, a un artista di strada deciso a rifare Van Gogh meglio di Vincent, dall’ineffabile star dell’arte consumistica Jeff Koons a un derattizzatore filosofo alle prese con la fauna sotterranea di SoHo. E il racconto cede volentieri il passo alla digressione: il parallelo tra i cicli della moda e l’eterno ritorno dell’uguale di nietzschiana memoria; la semiotica astuta dei centri commerciali e del finto nordico Häagen-Dazs; la capacità di oggetti iconici come il walkman e le Nike di mettere le ali ai piedi a un semplice camminatore: nessun argomento sfugge all’insonne e divertita ispirazione di un grande affabulatore.
SEM
Quando le foglie ridono di
23 maggio 2019
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Milano, quartiere Lambrate, una vecchia casa esplode per una fuga di gas. È una strage. Ai funerali una cronista incontra Milena e decide di intervistarla immaginando sia l’amica di una vittima. Ma Milena finisce per raccontarle la sua storia, la storia di una giovane che anni prima si è trasferita in città alla ricerca del successo, tra lussuosi loft e fatiscenti case di ringhiera. Così ecco comparire la stessa Milena che cerca fama e ricchezza in tv. Ecco l’amica Silvia che quella ricchezza l’ha appena persa e ne è ossessionata. E poi Roberta, Corrado e Salvatore: due sposi felici ma senza una lira, e il fratello di lui, un aspirante fotoreporter.
I loro destini si intrecciano. Nascono amori e amicizie ma, poco per volta, la crisi economica travolge tutti, facendo a pezzi legami e speranze. Roberta perde la testa per il suo capo; Milena cerca di trascinare in uno scandalo sessuale e mediatico un famoso imprenditore; Silvia si lascia travolgere dalla sua insoddisfazione. Tutto diventa improvvisamente lecito pur di non rinunciare al successo e a una presunta felicità.
Finisce il funerale, e così pure il lungo racconto di Milena sulle vittime della casa esplosa o, forse, sul collasso di una vita che prometteva grandi cose. Esistenze ancora in attesa di imparare a riconoscere, nelle foglie mosse dal vento, una possibile felicità.
Una tragi-commedia degli equivoci ambientata in una Milano mutevole come i suoi abitanti, che afferma nel panorama letterario una nuova e fresca voce.
La nave di Teseo
Falsa partenza di
23 maggio 2019
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Aurélie ha vent’anni. È francese, viene dalla provincia, da una famiglia operaia che ha condotto una vita di sacrifici per consentire ai figli di studiare e di fare uno scatto sociale. Alejandro ha la sua stessa età. È colombiano, nel suo paese era agiato e credeva che in Europa avrebbe avuto un grande avvenire. Arriva in Francia per studiare; qui, però, resta un immigrato: qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa dica, sembra che le sue origini non possano mai essere messe da parte. Con il loro carico di frustrazione, solitudine e il bisogno di guadagnarsi da vivere con lavori precari, i due si incontrano e si innamorano: è una storia d’amore che travolge Aurélie e sorprende Alejandro, allentando almeno per
un po’ la morsa della delusione nei confronti del futuro e quel senso di estraneità dal resto del mondo che li percorre in modo così diverso. Ma presto neanche la passione basta più: servirebbero sicurezze economiche e lavorative, progetti, un’accettazione sociale che, prima a Grenoble e poi a Parigi, sembra impossibile per entrambi. Il romanzo d’esordio di Marion Messina, acclamata in Francia come la nuova Houellebecq, è un racconto lucido e inesorabile delle difficoltà del mondo d’oggi per chi ha vent’anni, quando tutti ti dicono che hai il futuro davanti, ma ti ritrovi incagliato in un infinito susseguirsi di false partenze.
Il romanzo dell’anno di
23 maggio 2019
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È la notte di capodanno a Roma. Niccolò e Livia litigano per l’ultima volta, si lasciano, lei scappa via in motorino e fa un incidente, scivola sui sampietrini che quella notte sembrano diamanti ed entra in coma. Il nuovo anno comincia così, con Livia distesa a occhi chiusi su un letto d’ospedale e con Niccolò che la va a trovare ogni giorno. Niccolò ha perso entrambi i genitori, vive con Tommaso, il fratello più piccolo, in una casa che confina con quella dei nonni. Lavora per la tv, organizza il palinsesto di un canale dove vanno in onda commedie, serie e sit-com americane. Ma più Niccolò trascorre il suo tempo con Livia, più gli passa la voglia di ridere e di lavorare. Un giorno gli viene un’idea: prende il computer che la madre di Livia ha lasciato in ospedale e decide di scrivere la sua prima lettera d’amore per raccontare alla sua ragazza quello che sente, quello che gli succede attorno, nel loro gruppo di amici o in paesi lontanissimi, insomma, tutto quello che lei si sta perdendo di quell’anno. Tra le notizie di cronaca, i terremoti, le elezioni americane, il referendum sulla Brexit, Niccolò prova a raccontarle la realtà, mentre si accorge che il mondo, che insieme a Livia sembrava un posto così familiare, va avanti anche senza di loro. È vero che nulla accade per caso? Esiste l’effetto farfalla? Ha senso cercare una casa anche se sai che non andrai mai ad abitarci? Ci si può innamorare di una persona che non abbiamo mai visto? L’amore è più forte della paura di morire? Queste sono solo alcune delle domande con cui Niccolò affolla le sue lettere a Livia e soprattutto a se stesso, mentre piano piano scoprirà che scrivere è l’unico modo per salvarsi dalle paure e dai fantasmi, dal timore dei cambiamenti, e che Livia, ancora una volta, sembra l’unica persona in cui cercare tutte le risposte.
Il sussurro del mondo di
23 maggio 2019
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Patricia Westerford – detta Patty-la-Pianta – comincia a parlare all’età di tre anni. Quando finalmente le parole iniziano a fluire, assomigliano piuttosto a un farfugliare incomprensibile. L’unico che sembra capire il mondo di Patricia, sin da piccola innamorata di qualsiasi cosa avesse dei ramoscelli, è suo padre – “la sua aria e la sua acqua” – che la porta con sé nei viaggi attraverso i boschi e le foreste d’America, a scoprire la misteriosa e stupefacente varietà degli alberi. Cresciuta, dottorata ribelle in botanica, Patty-la-Pianta fa una scoperta sensazionale che potrebbe rappresentare il disvelamento del mistero del mondo, il compimento di una vita spesa a guardare e ascoltare la natura: le piante comunicano fra loro tramite un codice segreto. Ma questo è solo l’inizio di una storia che si dipana come per anelli concentrici: intorno a Patty-la-Pianta si intrecciano infatti i destini di nove indimenticabili personaggi che a poco a poco convergono in California, dove una sequoia gigante rischia di essere abbattuta. Il sussurro del mondo è un’opera immensa, un appassionato atto di resistenza e impegno, un inno d’amore alla letteratura, al potere delle storie, alla grandiosità della natura.
Dalla motivazione del Premio Pulitzer 2019 per la Narrativa: “Un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta: la meraviglia della loro interazione evoca quella degli uomini che vi vivono accanto.”
Einaudi
Volevo essere una vedova di
21 maggio 2019
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Che fine ha fatto Chiara, l’aspirante ma mancata gatta morta? L’abbiamo lasciata a trent’anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a quarantacinque, ancora single. Com’è potuto accadere? Com’è arrivata a questa età senza sposarsi, fare figli, adeguarsi alla vita che sua madre e le zie, anche quelle degli altri, prevedevano per lei? Per capirlo Chiara si racconta, ai lettori e all’analista, ripercorrendo gli ultimi dieci anni: il trasferimento a Milano, dove sperava di accasarsi e invece ha trovato sciami di gay, il lavoro in una città che per certi versi le è ostile, i disastri sentimentali e il fatto che tutti, ma proprio tutti, persino il dentista o l’ortopedico, continuino a chiederle perché sia sola. Cosí, pur di non essere sottoposta al solito strazio, all’ennesima visita medica decide di spacciarsi per vedova, guadagnandosi uno status finalmente accolto dalla società. Se è vedova, allora qualcuno se l’era presa, anche se poi è morto!
Chiara Moscardelli torna a farci morire dal ridere, mentre descrive un mondo che sulla felicità delle donne ha ancora molto da imparare.
Persone normali di
21 maggio 2019
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Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell’Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell’amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d’altri (quella della madre di Marianne). Nell’inventario di vantaggi e svantaggi, l’inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili »: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali.
In un modo o nell’altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un’innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all’autodistruttività. C’è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l’omonimia di Marianne con l’eroina del suo romanzo piú celebre ne è un indizio.
Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d’amore. La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un’autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.
Mondadori
Cari Mora di
21 maggio 2019
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Venticinque milioni di dollari in lingotti d’oro appartenuti a Pablo Escobar sono sepolti in una grande e misteriosa villa nella baia di Miami Beach. Il bottino fa gola a molti, gente senza scrupoli che tiene d’occhio la casa. Primo tra tutti Hans-Peter Schneider, un uomo perverso e pericoloso che vive delle fantasie malate di altri uomini ricchi.
Cari Mora è una ragazza colombiana di venticinque anni con un passato drammatico, scampata alla violenza del suo paese. È l’unica persona ad aver accettato di fare la custode di quella villa; la sola a non temere le voci inquietanti che circolano su quel luogo. Bella e coraggiosa, è la preda perfetta per Hans-Peter, che nel frattempo ha affittato la villa per cercare di mettere le mani sul tesoro di Escobar. E sulla ragazza.
Ma Cari Mora ha doti sorprendenti, un’intelligenza fuori dal comune e innanzitutto è una sopravvissuta.
Nessuno scrittore contemporaneo è mai riuscito a evocare nei lettori in modo tanto vivido e terrificante quei mostri annidati nelle crepe sottili che si creano tra il desiderio dell’uomo e la sopravvivenza della donna. Cari Mora, sesto romanzo di Thomas Harris, segna il grande ritorno del maestro americano.
L’invasione degli Skaar di
21 maggio 2019
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Le Quattro Terre sono sotto assedio. In possesso di un’abilità magica praticamente incontrastabile, i misteriosi invasori sconfiggono ogni oppositore, dai più temibili eserciti Troll all’Ordine dei Druidi. Provenienti da una lontana nazione chiamata Skaar, i feroci aggressori riveleranno presto un volto più umano, che tuttavia non attenuerà in alcun modo la brutalità delle loro azioni.
Dar Leah, un tempo la Lama del Druido Supremo, ha incrociato in precedenza le strade – e le spade – del leader degli Skaar Ajin d’Amphere, e sa bene che se esiste qualche speranza di vittoria, questa è riposta nelle mani del Druido Drisker Arc, ora intrappolato all’interno di Paranor, la fortezza scomparsa nel primo capitolo della saga.
Mentre Drisker tenta di trovare l’«antica conoscenza» che potrebbe liberarlo, Dar va in cerca di Tarsha Kaynin, la giovane donna con il dono del Canto Magico, il cui potere potrebbe riportare Drisker nel mondo reale. Ma ben presto scopriranno che ciò che già sembrava una terribile invasione, è solo l’avanscoperta di un esercito immenso, il cui unico intento è la conquista totale.
L’invasione degli Skaar è il secondo capitolo della nuova tetralogia “La Caduta di Shannara”, con la quale Terry Brooks concluderà per sempre l’epopea di Shannara che lo ha reso uno dei maestri indiscussi del genere fantasy.
Al Tayar di
21 maggio 2019
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Alessandro Merisi, venticinque anni e un lavoro da fotografo ormai abbandonato, è appena atterrato al Cairo. Nella sua valigia pochi vestiti, quanti bastano per nascondere i farmaci che ha il compito di trafugare in Egitto. Non ha scelta, questo è il tributo che gli è stato imposto per un debito dal quale teme di non liberarsi più.
Alex ha la scaltrezza necessaria per superare i controlli all’aeroporto, ma niente può prepararlo a ciò che lo aspetta quando l’auto venuta a prelevarlo arriva a destinazione: una clinica privata dove la disperazione di chi non ha più nulla da vendere se non la propria salute incontra quella di ricchi stranieri la cui vita dipende da un trapianto.
Sedotto dal fascino di una metropoli in preda agli spasmi di un regime morente, Alex intravede l’occasione per conquistarsi una seconda vita, anche se significa lasciarsi trascinare nel mondo terrificante del traffico di organi. Nella danza macabra che unisce criminali spietati, vittime sacrificali e donne incantevoli, a chi toccherà il trionfo, a chi la fuga, a chi una fine atroce?
Con pennellate vivide, emozionanti e mai convenzionali, Mario Vattani dipinge un noir sensuale, scuro e dolente, dove il destino degli uomini non viene deciso dalla malvagità delle loro azioni, ma dallo scorrere inesorabile del Nilo. Una corrente in cui non si può far altro che lasciarsi andare, anche a costo di perdere l’anima.
La mia storia senza peso di
21 maggio 2019
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Anna vive a Parigi ed è una ballerina professionista, la danza è sempre stata la sua vita, ma quando incontra Matthias capisce che il loro amore travolgente la rende felice più di ogni altra cosa. E così, quando Matthias viene trasferito per lavoro negli Stati Uniti, Anna sceglie senza esitazioni di partire insieme a lui, anche se questo significa abbandonare la sua passione e la sua città. Ma la sua nuova vita è solitaria, Matthias è spesso fuori per lavoro, e Anna non riesce a trovare un corpo di ballo disposto a ingaggiarla. In questo contesto ostile, le sue paure più grandi – l’imperfezione, il fallimento, la solitudine – prendono il sopravvento e ben presto scivola nella spirale della depressione. Lentamente spariscono dalla sua dieta la cioccolata, poi il formaggio, le patatine, il gelato; col pane è più difficile, ma impara a fare a meno anche di quello. “Chissà” si dice, “magari perdendo un po’ di peso riuscirò ad avere un ruolo di prima ballerina. Magari le cose andranno meglio, se riesco a correre un altro chilometro. Se riesco a perdere un altro chilo.” Inizia così il dramma della sua anoressia. Matthias se ne accorge e la costringe a curarsi: Anna si ritrova al numero 17 di Swann Street, dove vivono donne affette da disordini alimentari e che come lei lottano per tornare a vivere. Ragazze pallide e fragili, come Emm, la veterana, come Julia, sempre affamata; o come Valerie, che le scrive una lettera per chiederle di diventare amiche. Insieme devono imparare a combattere la malattia, insieme affrontano i pasti e quei bocconi che dovrebbero guarirle ma che ogni volta provocano ansia, sensi di colpa, dolore. Ogni passo che Anna compie verso la guarigione richiede forza, resistenza, e un coraggio che solo il supporto delle altre ragazze di Swann Street, insieme all’amore di Matthias, può darle.
E siamo giunti alla fine delle novità della settimana. Ditemi, cosa vi ha colpito di più??
A presto!
Valentina
In che senso adesso Manhattan è diventato un fortino inaccessibile?
Bisognerebbe chiederlo a chi ha scritto la trama… 🙂 Io l’ho solo riportata.
Grazie lo stesso per avermi risposto! 🙂