Frances De Pontes Peebles · Recensioni

Recensione: Come l’aria che respiri di Frances De Pontes Peebles

Buongiorno!
Oggi vi parlo di un bel libro uscito settimana scorsa per DeA Planeta.
L’amicizia tra due ragazze, ambizione, passione in comune, Brasile… Vi ispira?
Leggete la recensione 😉

Come l’aria che respiri di Frances De Pontes Peebles

DeA Planeta – 19 marzo 2019
narrativa – 522 pag. – 9,99 e 17,00€

Puoi acquistarlo in ebook o cartaceo su Amazon

Ci sono amicizie che semplicemente accadono, come l’amore, come un destino a cui non possiamo sottrarci. Nel Brasile degli anni Trenta, Dores, orfana di nove anni, magra e perennemente affamata, è una sguattera nella cucina di Riacho Doce, la piantagione di canna da zucchero dei senhores Pimentel. Graça è l’unica figlia del ricco proprietario: intelligente, viziata, sempre pronta a trasgredire le regole. Nate in mondi che non potrebbero essere più distanti, Dores e Graça si avvicinano e si legano grazie a un’affinità misteriosa e alla passione per la musica. Le note saranno la loro lingua comune, la ragione del loro successo e della loro rivalità, il terreno accidentato ed esaltante d’impensabili trionfi e cadute vertiginose. L’unica via di fuga da due destini apparentemente già scritti. Dalle sterminate distese della pianura brasiliana ai quartieri più malfamati di Rio de Janeiro, fino alla Hollywood dell’epoca d’oro, “Come l’aria che respiri” è la storia di un’amicizia impossibile e indissolubile. Fatta di amore profondo, incomprensioni, tradimenti. E della paura di scoprirsi nulla senza l’altra.

Brasile, anni Trenta. Dores e Garça sono rispettivamente la sguattera e la signorina Pimentel, figlia del signore di Riacho Dolce e proprietario della piantagione di zucchero di canna. Tuttavia, il loro rapporto non è quello tra domestica e signorina, ma quello tra due amiche. Cosa le accomuna, soprattutto? La musica e il canto.
Tutto va come deve andare, finché il Senhor Pimentel non inizia a far venire a casa alcuni ragazzi, tra cui potrebbe esserci il futuro marito di Graça…

Come l’aria che respiri è un romanzo che racconta più della semplice amicizia tra due ragazze che non potrebbero essere più diverse e di ceto diverso, e più della passione per il canto. È un libro che racconta un periodo difficile del Brasile, di un legame indissolubile, una passione travolgente e infinita, per cui si è disposti a tutto.
Il libro è diviso in “sezioni” che potrebbero essere dei lunghi capitoli o delle brevi parti. Non hanno la divisione in Capitolo 1 e così via, ma con i titoli di canzoni. C’è quindi il titolo, la canzone stessa e poi una riflessione di Dores. Poi inizia il capitolo. È una cosa originale e diversa dal solito, soprattutto perché mi è parso che la canzone riprendesse un po’ ciò che succede in quelle pagine. Un tocco originale che mi è piaciuto molto.
L’autrice scrive dal punto di vista di Dores, che nel presente è ormai un’anziana signora che guarda indietro nella sua vita, in modo semplice, che va evolvendosi a mano a mano che le ragazze crescono. Uno stile che rende la lettura piacevole e scorrevole.
L’ho trovato scritto molto bene. La descrizione dei sentimenti delle ragazze, dei luoghi intorno alla Casa grande, poi a Lapa, a Rio, ecc., sono ben fatti, ci trasporta nella storia, ci fa percorrere le loro stesse vie. Ci fa festeggiare per i trionfi di Sofia Salvador e della Blue Moon Band e intristire per le cadute.
Le ragazze sono il cuore di questo romanzo, e così alcuni altri personaggi. Sono tutti descritti molto molto bene, e altrettanto caratterizzati. Personalmente, Graça mi stava un po’ sulle scatole. Da bambina, è la classica signorina viziata. Impersona perfettamente la diva col suo carattere egocentrico, che vuole sempre essere al centro dell’attenzione. Dores è una bambina intelligente, sprecata a fare la sguattera di cucina. Da adulta, a tratti mi ha fatto un po’ pena, tenerezza per il suo doversi sempre “sottomettere”, annullare. La profondità del loro rapporto, la psicologia dietro i due personaggi… tutto davvero ben fatto.
Non mancano i colpi di scena e i momenti in cui si trattiene il fiato, soprattutto nella seconda metà del romanzo. La passione per la musica straborda da ogni pagina.

La musica è la forma più alta di reciprocità. Per ottenere un suono da una corda tesa, bisogna interrompere l’immobilità. Quando il musicista pizzaca la corda, questa si espande e cerca di ritornare alla posizione originale. E nel suo ritornare c’è la vibrazione, e nella sua vibrazione il suono. Non c’è suono senza immobilità. La musica non potrebbe esistere senza una costante, brusca interruzione e un continuo ritorno a ciò che era e ciò che può essere.

In conclusione, un bel libro, una bella storia di ambizione, passione, amicizia, scritta molto bene. Dategli un’occhiata su Amazon, con l’estratto, o sfogliatelo in libreria!

Valentina

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