Matthias Graziani · Recensioni

Recensione: Quel che resta del peccato di Matthias Graziani

Buongiorno, lettori.
Thriller, thriller, thriller.
Torno con un parere su un thriller.
Ahimè, non positivo.

Quel che resta del peccato di Matthias Graziani

La Corte Editore – 24 ottobre 2018
thriller – 8,99 e 16,90€ – 269 pag.

Puoi acquistare Quel che resta del peccato in ebook o cartaceo su Amazon

Kurt è un ex poliziotto mezzo italiano e mezzo tedesco che non sa darsi un contegno: frequenta i luoghi peggio raccomandabili, beve troppo, agisce contro le regole e reagisce senza pensare. Il tempo di arrivare a Bolzano e, durante la notte del Sacro Cuore, nei boschi fuori città, un uomo e una donna vengono trovati morti. Sono stati assassinati in modo bestiale, e Kurt viene assegnato come investigatore alla Squadra mobile della Polizia. Insieme alla nuova partner Vanessa, bella e sfacciata, toccherà a lui mettersi sulle tracce del killer. La stampa ha già soprannominato l’omicida Schäferhund.: il Pastore Tedesco. Ma quando Kurt si risveglia in una vasca da bagno con una ferita chirurgica alla schiena, ecco che inizia un orrore inimmaginabile. E nel frattempo, Bolzano viene travolta da una guerra tra bande di motociclisti: un biker è stato ucciso e ora i suoi compagni cercano vendetta. Nel mezzo di questa apocalisse sull’asfalto, il Pastore Tedesco torna a colpire. Kurt dovrà restare lucido. Anche se, tra incubi e indagini, è arrivato il momento per lui di affrontare il passato. Prima che il passato lo annienti.

Breve recensione di questo libro, perché le cose da dire non sono tantissime.
Siamo a Bolzano. Kurt è il classico poliziotto con alle spalle un passato (poco passato) doloroso, che seppure in congedo viene trascinato in un’indagine: due corpi sono stati ritrovati durante la notte del Sacro Cuore, un uomo e una donna, brutalmente assassinati. Da qui, parte l’indagine.

Inutile girarci intorno: a me questo libro non è piaciuto.
Ne avevo sentito parlare molto bene, infatti ne ero incuriosita e La Corte Editore è stata così gentile da inviarmene una copia (Grazie!), ma purtroppo sono rimasta delusa.
La trama è promettente, il prologo anche, ma niente da fare.

Purtroppo cose che mi sono piaciute non ce ne sono, quindi vi dico quelle che non mi sono piaciute. Via il dente via il dolore.
La storia. Non mi ha catturato, non mi ha conquistato. In alcuni punti ero anche piuttosto titubante. Nessuna curiosità né interesse per scoprire chi è il colpevole.
Personaggi. Non ho provato empatia per nessuno di loro. Anzi sì, solo per il neonato. Povero bambino. Perché c’è questo stereotipo che chi lavora in Polizia o comunque nelle Forze dell’ordine deve avere per forza un passato tormentato? Perché un commissario o un semplice poliziotto non può avere avuto una famiglia felice durante l’infanzia e una famiglia felice adesso, una moglie/marito amorevole e dei dolci figliuoli? Con tutto ciò, voglio dire che i personaggi sono i classici personaggi già visti, con traumi alle spalle che influiscono sul loro presente. Tuttavia, a parte appunto il trauma, di loro non si viene a sapere molto altro. Non mi è piaciuto il modo di fare di Kurt e Vanessa, tutta quell’arroganza, strafottenza. Davvero qualcuno si rivolgerebbe a uno sconosciuto dicendogli “[…] Altrimenti ti prendo a calci?” (Qualcosa di simile, non mi ricordo la citazione a memoria.)
Forma. La punteggiatura nei dialoghi e i nomi scritti un po’ così un po’ cosà, un po’ in corsivo e un po’ no, hanno fatto irritare non poco la mia parte di editor/correttore di bozze.
Paragoni. Ne riporto uno. “Sopra di noi il cielo notturno era come la pelle di un adolescente in crisi ormonale, con le stelle che sembravano una distesa di acne infetta.” Per me, il peggior paragone sul cielo che abbia mai letto.

Ho continuato la lettura solo per dovere. Se avessi potuto, lo avrei abbandonato, e sapete quanto odio abbandonare i libri. Mi fa sentire in colpa.
Niente, ragazzi, mi pare si sia capito che non mi è piaciuto. Questo è quanto. Purtroppo a volte il mio intuito fa cilecca.
Se voi lo avete letto, mi farebbe davvero piacere sapere il vostro parere. Fatemi sapere!

Valentina

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5 pensieri riguardo “Recensione: Quel che resta del peccato di Matthias Graziani

  1. Ciao Vale, letto e mi trovo d’accordissimo con la tua recensione. Purtroppo nemmeno a me è piaciuto ed è un peccato perchè comunque avrebbe avuto tanto potenziale, come storia. Peccato!

    1. Sì, la storia come base non è male, ma ci sono anche tanti piccoli dettagli che stonano… Poi così com’è la storia dei biker sembra quasi una storia a sé… Insomma, base buona c’era, ma sviluppata male!

  2. Anche a me questo incuriosiva molto ma dopo l’opinione di Veronica e la tua sicuramente me ne terrò alla larga. Il paragone dell’acne infetto…… aiuto! 😅

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