Buondì!
Chiudiamo la settimana con un’altra recensione, questa volta di un libro targato Iperborea.
Vi lascio alla lettura. Aspetto i vostri commenti!
A presto!
Tu l’hai detto di Connie Palmen
Iperborea – 12 aprile 2018 – biografie/narrativa
Pag. 291 – 17€ e 9,99€
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Ted Hughes e Sylvia Plath, la coppia «maledetta» della letteratura moderna, segnata dal suicidio di Sylvia a soli trent’anni nel 1963, ha ispirato ogni sorta di speculazioni e mitizzazioni sulla fragile martire e il suo brutale carnefice. In questo romanzo Connie Palmen dà voce a Ted Hughes e fa raccontare a lui – il poeta, il marito, l’uomo che non può smettere di interrogarsi sulle proprie colpe ma che ha sempre mantenuto un religioso silenzio sulla moglie perduta – la sua verità. Una confessione intima, un incalzante viaggio emotivo che ci risucchia nella spirale di un amore tragico fra due scrittori uniti nel sacro fuoco dell’arte: dal primo folgorante incontro che sembra proiettarli in una sfera magica e rivelarli predestinati uno all’altra, al tempestivo matrimonio, il lungo viaggio nella natura americana, la mondanità letteraria di Londra e l’arrivo dei figli, la brillante carriera di lui e la lotta incessante di lei contro i propri demoni. Sylvia, l’irresistibile enfant prodige delle lettere americane, acuta, passionale, ma in realtà una bambina con l’anima di vetro che chiede aiuto, piena di incubi e paure, capace di vivere solo di assoluti, ossessionata dalle aspettative nei suoi confronti fino a includere anche la maternità nella sua ansia di successo, vittima di una mitologia personale che le impone il sacrificio sull’altare della poesia, il martirio come destino, liberazione e rinascita. Ted, l’intellettuale europeo affascinato dai reami dell’inconscio, che in lei trova una musa e una compagna di vita, che a lei dà tutto se stesso per cercare di salvarla dal suo lato oscuro, ritrovandosi intrappolato in un legame di mutua dipendenza sempre più viscerale, esigente, predatorio, e scoprendosi incapace di starle accanto.
Questa è la storia d’amore tra due poeti, Sylvia Plath e Ted Hughes, raccontata dal punto di vista di Ted. I due, subito innamoratissimi, si sposano e hanno due figli. La loro vita scorre tranquilla immersa nell’arte e nella letteratura. Questa serenità però viene all’improvviso interrotta e dopo essere stata tradita e lasciata da Ted, Sylvia si suicida mettendo la testa nel forno quando aveva poco più di trent’anni. L’autrice del libro fa raccontare al marito l’intera vicenda e tutti i suoi sensi di colpa che ne conseguiranno.
Premessa: ho scelto di leggere questa biografia dopo aver tanto sentito parlare di questo meraviglioso romanzo e senza conoscere i due poeti di cui si parla. Sono rimasta subito meravigliata, sin dalle prime parole, di come la scrittura della Palmen scorra velocemente e riesca a coinvolgerti nella sua storia. Il linguaggio usato è scorrevole e di facile comprensione. Come già detto il libro racconta la vita di coppia vista dal punto di vista di Ted e la domanda che ci facciamo durante tutto il libro è: è davvero colpa di Ted se Sylvia si è suicidata? Questo è infatti un racconto spietato, interiore, rivelatore, in quanto svela a tutto il modo un punto di vista che, fino adesso, è stato poco tenuto in considerazione.
“Uno di noi era spacciato fin dall’inizio. Era o lei o io. Nella furia divoratrice chiamata amore, avevo trovato la mia pari.”
Un altro punto a favore che ha questo libro è il suo formato. È il primo libro che compro dell’editore Iperborea e sono stata piacevolmente sorpresa dalla sua comodità! È lungo e stretto, assomiglia a una guida turistica, infatti è di grandezza 10×20.
Sul sito Iperborea ho trovato le motivazioni di questa scelta particolare riguardo il formato: la prima è che volevano che fosse subito riconoscibile vicino agli altri libri; un altro motivo è che questo formato (10×20) era quello degli antichi mattoni di cotto, ovvero quelli che si usavano per costruire le case. Quindi con l’idea che questi libri-mattoni contribuissero a costruire la personalità, la mente e l’anima del lettore.
Non resta che dire che questo libro è magnifico sotto ogni aspetto.
Eleonora