Gigi Paoli · Recensioni

Recensione: Il respiro delle anime di Gigi Paoli

Buongiorno!
Oggi vi parlo di un librino che ho comprato qualche mese fa, quando ho saputo che sarebbe uscito il terzo libro di questo autore, e quindi successivo a questo.
Perciò oggi vi lascio una recensione veloce per dirvi il mio parere.
Buona lettura!

Il respiro delle anime di Gigi Paoli

Giunti Editore – 21 giugno 2017
Gialli e thriller – 416 pag.
15€ e 6,99€

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Leggi anche la recensione de Il rumore della pioggia.

Dopo il successo di Il rumore della pioggia, Gigi Paoli e il suo irresistibile protagonista tornano con un giallo di grande suspense che ci guida negli anfratti più oscuri di una Firenze inedita e misteriosa.
È una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, tenace cronista e instancabile padre-single, continua inesorabilmente a svegliarsi alle sette e dieci. Non resta che mettersi in viaggio verso “Gotham City”, l’avveniristico Palazzo di Giustizia nella periferia della città – nonché uno dei dieci edifici più brutti del mondo secondo svariate classifiche – e andare a caccia di notizie sull’allarmante ondata di morti per overdose che negli ultimi mesi ha colpito la città. Un’inchiesta con cui il direttore del “Nuovo Giornale” sta marcando stretti il reporter e il suo collega, “l’Artista”, che con la loro tendenza all’insubordinazione non godono certo delle sue simpatie…

Ma a scombinare l’agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa subito drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham, un ciclista è stato ucciso da un’auto pirata scomparsa nel nulla. Un banale incidente? Solo all’apparenza. Perché se si aggiunge che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro, il caso si fa piuttosto interessante. Molte e intricate sono le piste che si aprono davanti alle forze dell’ordine e a chiunque abbia voglia di vederci chiaro: una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d’oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita… Marchi si troverà alle prese con l’inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.


In Il respiro delle anime ritroviamo il simpatico Carlo Alberto Marchi, giornalista di giudiziaria del Nuovo. Non solo, troviamo anche sua figlia Donata, che abbiamo lasciato bambina e ora è già sulla via dell’adolescenza; i suoi colleghi della redazione ma anche nuove conoscenze.
Nei giorni di luglio che precedono le ferie estive, torridi e terribili come chi abita a Firenze ben sa, un ciclista viene trovato morto vicino Gotham, ovvero il Palazzo di Giustizia, così ribattezzato dal nostro Alberto. Chi è? Cosa ci faceva in bicicletta in piena notte? E soprattutto, cosa gli è successo veramente?

Qualche mese fa ho fatto un ordine online e fra i vari titoli non poteva mancare questo, Il respiro delle anime. Avevo letto il primo, Il rumore della pioggia, e mi era piaciuto molto, quindi non potevo proprio non leggere anche il secondo.
Entrambi i libri sono autoconclusivi nonostante abbiano lo stesso protagonista e altri personaggi in comune, così come l’ambientazione: Gotham, Firenze, la redazione del Nuovo.
Se nel primo libro ho apprezzato i dettagli sul lavoro del giornalista e sul Palazzo di Giustizia, in questo devo ammettere che mi sono venuti un po’ a noia. Mi spiego meglio. In questo volume mi è sembrato che, nella prima parte, si sia dato troppo spazio a Carlo giornalista e al Palazzo di Giustizia con i suoi personaggi e vicende, mettendo in secondo piano l’indagine. In questo modo però la lettura, per me, è risultata più lenta e poco coinvolgente.
C’è da dire però che dopo, proprio perché la vicenda principale torna in primo piano, la narrazione si riprende alla grande con continue sorprese riguardo chi era e cosa faceva il defunto ciclista. Fino ad arrivare alla fine. Non fatevi ingannare. Il colpo di scena finale è proprio lì che aspetta il vostro “Ma com’è prevedibile…”.

La scrittura di Gigi Paoli continua a piacermi. È simpatica, diretta, scorrevole. Sa sviluppare delle belle trame intriganti e intricate per nulla scontate o prevedibili.
Con semplicità riesce a raccontare, a coinvolgere, a far divertire il lettore.
Penso ci sia molto di Gigi Paoli in Carlo Alberto Marchi. Basta leggere la biografia per capirlo. Chissà se anche lui, nella sua carriera, si è ritrovato con una storia che non poteva per nessun motivo raccontare…?

Nonostante a questo libro non possa dare 5 stelle piene (ma ne prende comunque poco meno), non mi perderò la prossima uscita di Paoli: La fragilità degli angeli. Sono molto curiosa della nuova trama, di vedere gli sviluppi con Olga e la crescita di Donata.
Date una possibilità a Paoli se non l’avete ancora fatto!
Avete letto uno dei libri di Paoli? Cosa ne pensate?
Aspetto i vostri pareri.

A presto!

Valentina

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