Buondì!
Nuova review per voi. Si tratta di Ink…
Buona lettura!
Ink di Alice Broadway
Rizzoli – 12 giugno 2018
172 pag. – fantasy
Immagina un mondo in cui ogni tua azione, ogni evento della tua vita ti viene tatuato sulla pelle, perché tutti lo possano vedere. Immagina se avessi qualcosa da nascondere… Non ci sono segreti a Saintstone: dall’istante in cui si nasce, successi e fallimenti vengono tatuati sulla pelle, così che tutti possano vederli e giudicarti, come un libro aperto. E proprio un libro i morti diventano: la pelle viene asportata, rilegata e consegnata ai familiari, come antidoto all’oblio che è ancora più temibile della morte. A patto che le pagine della vita superino il giudizio del consiglio: in caso contrario il libro viene gettato alle fiamme, e con lui il ricordo di un’intera vita. Quando l’amato papà muore, Leora, sedici anni, è convinta che il giudizio su di lui sarà pura formalità, e invece si rende conto che l’uomo nascondeva dei segreti, ma che di segreti ne cela anche il Consiglio…
Se avete letto le mie recensioni precedenti, potrete ben intuire qual è stata la prima cosa che ha catturato la mia attenzione: Ink ha una copertina bellissima, semplice nei colori (nero e rame è un accostamento che adoro), ma al tempo stesso estremamente affascinante. Come, del resto, la sua trama.
Devo dire la sincera verità: sono totalmente innamorata dallo stile narrativo di Alice Broadway. L’autrice va subito al sodo, accompagnando il lettore in questo viaggio avventuroso alla scoperta del mondo dei cosiddetti “Marchiati”.
Per tutta la lettura mi è sembrato di camminare al fianco di Leora. Le descrizioni sono cosi minuziose e scorrevoli che in alcuni momenti ho avuto la tentazione di allungare la mano per provare a toccare i libri di pelle. E questi ultimi, devo ammetterlo, mi hanno davvero conquistata: un’idea davvero geniale.
Le vicende dell’adolescente Leora ruotano proprio intorno a questo: scoprire cosa accadrà al libro di pelle del padre, caduto nelle mani del governo della città in seguito alla sua morte.
Ammetto che immaginare alcuni dei dettagli narrati, come per esempio la scuoiatura dei defunti, potrebbe creare qualche difficoltà ai deboli di stomaco. Una delle perle di questo romanzo, però, è la discrezione con cui questi delicati argomenti vengono trattati.
Ma torniamo alla protagonista. Quello che, a mio parere, la rende amabile agli occhi dei lettori è il suo essere una ragazza “comune”, genuina, con dei desideri da esaudire. Il suo più grande desiderio è quello di diventare una tatuatrice, per riuscire a contribuire alla crescita della sua società e trovare definitivamente un posto nel suo mondo.
L’autrice rende semplice identificarsi con lei e, per un istante, è stato come tornare ad avere sedici anni.
Il ritmo della storia procede a una velocità piuttosto serrata fino a circa la metà quando, improvvisamente, rallenta, come se l’autrice posizionasse una lente di ingrandimento su alcuni dettagli chiave. I sentimenti e le emozioni di Leora vengono, così, messe a nudo davanti agli occhi dei lettori, che possono condividere con lei ogni gioia e ogni tormento.
Neanche per un momento ho desiderato lasciare andare questa storia. Le descrizioni dei tatuaggi e dei loro significati mi hanno trasportata in un mondo davvero fuori dal comune e, a modo suo, ricco di genio.
Tante sono state le cose che ho apprezzato di questa narrazione. Se però dovessi soffermarmi su alcuni dettagli che non sono stati propriamente di mio gusto, posso dire che alcuni dei dialoghi sono risultati un po’ troppo prolissi e ridondanti; certi dettagli vengono, infatti, ripetuti più volte nel giro di poche pagine dando a chi legge la sensazione di rimanere fermo sempre allo stesso punto.
Ink è il primo volume di una trilogia e, a essere sincera, non vedo l’ora di stringere tra le mani il seguito.
Greta
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