Buongiorno, lettori!
Di seguito vi riporto il programma della Settimana della Poesia!
Pronti con carta e penna per annotare tutto?
Buona lettura!
Poesia Libera. Sette Giorni Di Versi
Dal 7 al 14 giugno 2018
Dal verso come unico pensiero di libertà di Faraj Bayrakdar allo Slam Poetry, pensato ad hoc per Gogol & Company da Simone Savogin e Martina Dirce Carcano con le nuove voci della scena poetica, dall’ironia pop e sognante di Alessandra Racca, alla libertà visiva dei nuovi linguaggi poetici gli di Haikoodle, fino all’interattività e alla poesia distribuita per strada con i D.A.P. di Daniela Calisi.
La libertà che diventa un movimento, un’interazione con il pubblico, una risposta, un gesto.
Così la poesia entra ed esce dalla pagina scritta abbattendo frontiere e trasformando la lirica in messaggio, con consapevolezza e partecipazione attiva e democratica.
Un’occasione per scoprire insieme voci diverse, dialogando con chi si fa portavoce di nuovi linguaggi, nuove forme e nuove interazioni, mantenendo vivo un solo intramontabile amore: la poesia.
Dal 7 al 14 giugno 2018 sarà presente in libreria D.A.P. 1 – Primo distributore automatico di poesia di Daniela Calisi
Un distributore automatico di palline trasparenti, normalmente contenenti piccoli gadget, viene utilizzato per proporre testi poetici inediti. Un’opera d’arte nata dall’esigenza diproporre la poesia come bene di consumo di massa e sperimentare forme innovative di distribuzione e promozione della lettura. Esposto per la prima volta nel 1994 all’Università di Torino, unisce semplicità e originalità: uno strumento efficace di promozione della poesia, di facile utilizzo, accessibile a tutti nonché metodo di pubblicazione alternativa.L’autrice dell’opera sarà presente il 7 giugno insieme ad Alessandra Racca, una delle poetesse che da sempre viene distribuita con quest’originale strumento.
Giovedì 7 giugno ore 19.00
Nostra signora dei calzini di Alessandra Racca
Neo. edizioni
Intervengono Francesca Genti e Daniela Calisi
Nostra signora dei calzini ritorna in una versione deluxe, l’esordio della poetessa più pop del nuovo millennio si confronta con l’adesso, muovendosi tra le pieghe delquotidiano, come fosse un cassetto dei calzini spaiati in cui frugare.
Poesie in cui si cerca la misura di quello che si è, tentando di mettere ordine tra le cose di sempre, celebrando lo slancio vitale, ora timido, ora sfacciato, talvolta maldestro, da sorriderci su. È un canto quello della Signora dei calzini, e dice di andare, anche senza scarpe, anche con i calzini bucati, e se si è scalzi tanto meglio.
C’è un sole abbagliante lì fuori, vanno aperti gli armadi, le porte, le finestre, per far uscire l’aria vecchia e far entrare la vita che sfugge agli occhi.
Domenica 10 giugno ore 19.00
La poesia come esercizio di libertà
Incontro con Faraj Bayrakdar
Intervengono Francesca Del Vecchio e Elisabetta Bucciarelli
La poesia mi ha permesso di raggiungere una grande libertà interiore, più grande delle prigioni in cui mi sono trovato, perché se il corpo può essere arrestato, confinato in un luogostretto, la poesia, che è legato all’immaginazione, non può.
Faraj Bayrakdar è nato nel 1951 nel villaggio di Tir, vicino a Homs, Siria. È stato arrestato tre volte dalle autorità siriane sotto il regime di Hafez Assad, due negli anni Settanta perché dirigeva una rivista letteraria impegnata nella promozione di giovani poeti siriani, e la terza nel 1987 come membro del partito di Azione Comunista. Faraj Bayrakdar ha trascorso quasi 14 anni in prigione, quattro nel carcere del deserto Tadmur, che in seguito descrisse come “regno di morte e follia“.
Nel 2000, grazie a una campagna internazionale è stato finalmente rilasciato. Dal 2005 vive in Svezia come rifugiato politico. Da Stoccolma continua a battersi contro il regime di Baschar al-Assad.
La sua prima raccolta poetica pubblicata in italiano, Il luogo stretto (2016 tradotto in Italia da Elena Chiti per Nottetempo), è stata composta durante gli anni dell’isolamento in carcere. I suoi versi, rimandati a memoria per mancanza di strumenti, vennero trascritti solo anni dopo sulla velina delle sigarette e fatti “evadere“dal carcere grazie la collaborazione di sua figlia. La poesia diventa per Faraj un esercizio del prigioniero per conoscere e “proteggere” la propria anima. In altre parole, serve per conquistare la salvezza e dare senso o valore alla vita.
Specchio dell’assenza (tradotto in Italia da Elena Chiti per Interlinea) è la seconda raccolta poetica pubblicatain Italia. È un’antologia scritta tra il 1997 e il 2000 che tratteggia i molti volti del carcere che Faraj definisce“un luogo senza tempo o un tempo senza luogo“.
Specchi dell’assenza è rimasto fermo per cinque anni nel cassetto degli uffici del Ministero della cultura siriano. Dopo anni di ostacoli burocratici, il manoscritto venne pubblicato regolarmente, ma servizi segreti non permisero che arrivasse nelle librerie. Fu solo grazie a un amico che trafugò dai immagazzini ministeriali le copie stampate che le poesie di Faraj videro la luce.
Martedì 12 giugno ore 19.00
Poetry Slam & Company!
Con i poeti: Davide ScartyDoc Passoni, Gianmarco Tricarico, Francesca Pels, Giorgio Damato, Alice Simoni e Giorgia Cafaro
Maestro di Cerimonia: Simone Savogin, tre volte campione italiano di Poetry Slam
Questa gara tra poeti in cui è il pubblico a dover votare, è l’evento piùdivertente in cui si possa assistere a delle performance poetiche e giudicarle.
6 poeti, 3 minuti a testa, 5 giurati, 1 vincitore (anche se non importa nessuno).
Questi sono i numeri di numeri del Poetry Slam, per le parole vi aspettiamo in libreria il 12 giugno!
Giovedì 14 giugno ore 19:00
HAIKOODLE LIVE!
Con Simone Savogin e Martina Dirce Carcano
Quando semplici tratti di inchiostro si fondono con la breve intensità degli haiku, ecco che nasce Haikoodle, un libricino con 52 haiku in italiano e in inglese scritti da Simone Savogin e illustrati da Martina Dirce Carcano, autoprodotto grazie una campagna di crowdfunding di successo su Kickstarter.Durante la presentazione l’haiku e la performance poetica si fondono con il live painting per un’esperienza immersiva inun mondo di parole da vedere.
Martina e Simone vi invitano a seguirli in questo viaggio che dà voce all’illustrazione e che rende immagine poesia. Potrebbe essere l’ultimo occasione per portarvi a casa le dizione 0 di Haikoodle, le copie sono in esaurimento!
Valentina