Ciao a tutti, lettori!
Spero che per voi la settimana sia iniziata nel migliore dei modi.
Diamo un’occhiata, oggi, alle novità della Casa Editrice Fazi per il mese di aprile.
Non mancate domani, perché vi mostrerò delle altre uscite di un’altra big!
A presto!
Un incantevole aprile di Elizabeth Von Armin
In libreria dal 1° aprile
In un club della Londra anni Venti due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che «lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto»; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l’affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. A loro si uniscono Mrs Fisher, un’anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamento, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti. Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l’amore e l’amicizia, ritrovando la speranza. Un delizioso e irriverente romanzo al femminile che, uscito per la prima volta nel 1922, fu subito un bestseller.
Da Un incantevole aprile, uno dei romanzi di maggior successo dell’autrice, sono stati tratti due film.
Totò Vita, opere e miracoli di Giancarlo Governi
In libreria dal 6 aprile
Con il passare degli anni, la statura di Totò come comico è sempre più riconosciuta. Tanto che quest’omino sbucato fuori dagli anni della ricostruzione del nostro paese e del boom economico è diventato agli occhi degli spettatori di oggi – che non riconoscono neppure come familiari quei luoghi, quelle città, quelle automobili, quei vestiti, quegli stessi volti – un personaggio universale, metastorico e metageografico, e sentono che appartiene alla loro cultura, alle loro tradizioni, alla loro storia. Un personaggio che nasce dalle ceneri della marionetta disarticolata protagonista delle farse più scatenate (tipo Totò Tarzan, Fifa e arena, Totò a colori) e che in Guardie e ladri(1951) abbandona la divisa da comico (la sciammeria, i pantaloni a zompafosso e la bombetta) per vestire i panni dei personaggi che gli vengono suggeriti dalla realtà. La svolta fu obbligata dall’età che avanzava e dalla semicecità che lo afflisse negli ultimi dieci anni di vita, per cui si trovò a inventare e a costruire un personaggio di grande significato: quello dell’italiano che viene da un mondo arcaico, preindustriale e preconsumistico e che deve inserirsi (e soprattutto sopravvivere) in un mondo in rapida trasformazione, che non capisce e non condivide. E lo fa usando la saggezza che gli deriva dagli avi che «hanno fatto la lotta con la vita» e che gli hanno segnato i cromosomi e, soprattutto, ritorcendo contro il potere il suo stesso linguaggio.
Le bambine dimenticate di Sara Blaedel
In libreria dal 13 aprile
Il cadavere di una donna viene ritrovato in un bosco. Una lunga cicatrice sul volto dovrebbe facilitare l’identificazione, ma nessuno ha denunciato la scomparsa. Nel ruolo di nuovo capo del Dipartimento Persone Scomparse, Louise decide di far circolare una fotografia della vittima, nella speranza di trovare qualcuno che la conoscesse. Funziona: una donna anziana la riconosce. È Lisemette, una bambina di cui, molti anni prima, si occupava all’interno di un centro di salute mentale. Come le altre bambine dell’istituto, anche Lisemette era stata abbandonata dalla famiglia ed etichettata come “bambina dimenticata”. Ma Louise presto fa una scoperta ancora più agghiacciante: Lisemette aveva una sorella gemella, ed entrambe erano state dichiarate morte più di trent’anni prima. L’indagine porta Louise nei pressi della casa dov’è cresciuta, e prende una svolta inaspettata. L’investigatrice scopre che nella stessa foresta si sono consumati altri delitti, ed è costretta a fare i conti con un terribile segreto sepolto nel suo passato.
Basil di Wilkie Collins
In libreria dal 13 aprile
Giovane rampollo di una famiglia aristocratica, Basil si innamora perdutamente e a prima vista della figlia di un commerciante, incontrata per caso su un omnibus. Da quel momento la sua vita cessa di scorrere sui quieti binari di sempre per imboccare la strada ignota e accidentata che conduce alla tragedia. La decisione di sposarsi in segreto con la giovane Margaret, tanto vanitosa quanto priva di scrupoli, per non scatenare le ire del padre, saldamente ancorato ai propri pregiudizi sociali; la condiscendenza con cui accetta, su richiesta del suocero, di aspettare un anno prima di consumare il matrimonio: ogni passo, ogni singola scelta compiuta da Basil in buona fede si rivelerà un errore, e il cammino che avrebbe dovuto condurlo alla felicità gli spalancherà improvvisamente le porte di un baratro di abiezione e di ferocia. E il lettore verrà trascinato con lui fino in fondo, oltre l’apparenza della ordinaria, ma non per questo meno angosciosa, normalità. Uno spaccato della società inglese della seconda metà dell’Ottocento, divisa tra una classe nobiliare arroccata sui propri privilegi e una borghesia mercantile in piena ascesa, Basil, pubblicato nel 1852, è il secondo romanzo scritto da Wilkie Collins: quello che lo rivelò al grande pubblico. Il sesso, la violenza, l’adulterio, la follia e la morte sono trattati con un’audacia che all’epoca fece molto scalpore, scandalizzando la stampa benpensante e deliziando il pubblico.
Allontanarsi – La saga dei Cazalet, Vol. 4 di Elizabeth Jane Howard
In libreria dal 20 aprile
È il 1945 e la guerra è finita. Il momento tanto atteso e sognato dai Cazalet per anni è finalmente arrivato. Eppure, l’eccitazione di fronte alla notizia che le armi sono state deposte è ormai sopita, e l’Inghilterra è ancora paralizzata nella morsa della privazione. Mentre l’impero si disgrega, a Home Place i Cazalet si apprestano a trascorrere quello che ha tutto il sapore dell’ultimo Natale insieme: il sapore malinconico del tempo che passa. I bambini sono ormai cresciuti, le ragazze si sono fatte donne, e gli adulti cominciano a invecchiare.
La lunga convivenza forzata è finita e la libertà obbliga a prendere delle decisioni: dovrebbe essere un momento felice, ma la guerra ha lasciato una ferita profonda, e ricominciare non è facile. Il futuro è incerto e una patina triste ammanta le giornate. Per ognuno è giunto il momento di prendere la propria strada, e inevitabilmente ciò porterà i membri della famiglia ad allontanarsi l’uno dall’altro. In questo riassetto difficoltoso, gli amori faticano più di tutti: le coppie che erano state divise dalla guerra stanno lottando per rimettere insieme i pezzi, mentre per quelle che la guerra aveva tenuto insieme forse è ora di ammettere il proprio fallimento. Ma nelle ultime pagine comincia a soffiare un vento nuovo: ce ne accorgeremo nel finale a sorpresa, che riaccenderà la speranza…
Un’innocenza pericolosa di Elizabeth Jane Howard
In libreria dal 20 aprile
La biografia di una delle migliori scrittrici del Novecento inglese.
Dietro a una donna bellissima e affascinante, protagonista dei salotti letterari e ammirata da chiunque avesse a che fare con lei, si cela una donna insicura che per tutta la vita ha cercato l’amore vero.
La storia di una donna brillante e della sua disastrosa, turbolenta vita sentimentale.
Matrigna di Martin Amis, fu lei che lo iniziò alla lettura e lo spinse a diventare scrittore.
Elizabeth Jane Howard (1923-2014) scriveva romanzi intelligenti che analizzavano l’effetto dell’amore sulle persone, ma nella vita privata le relazioni durature che tanto avidamente cercava l’hanno sempre delusa. Cresciuta con aspirazioni da attrice, vide il suo sogno infrangersi con il matrimonio e l’arrivo della guerra. Si diede quindi alla narrativa. Scrisse quindici romanzi, fra cui i cinque volumi della famosa saga dei Cazalet. Dopo il divorzio dal primo marito, il naturalista Peter Scott, ebbe una serie di relazioni con personaggi del mondo letterario: Cecil Day-Lewis, Arthur Koestler e Laurie Lee, che hanno contribuito a creare la sua fama di femme fatale. Eppure l’immagine di donna sofisticata nascondeva un’innocenza romantica che offuscava il suo giudizio in ambito emotivo. Il suo secondo matrimonio era sull’orlo del collasso quando conobbe Kingsley Amis, e per qualche anno formarono una coppia brillante e glamour, finché anche la loro unione si sfasciò. Jane si stabilì a Suffolk, dove scriveva e ospitava amici, ma la sua turbolenta vita amorosa non era ancora finita… Artemis Cooper ha intervistato Jane diverse volte nella sua casa del Suffolk. Ha anche parlato a lungo con i suoi familiari, amici e coetanei, e ha potuto consultare tutta la sua corrispondenza privata.
Valentina