Titolo: Ritorno al bosco: sinestesie morali
Autore: Francesco Ganzetti
Prezzo di copertina: 9,00 €
Pagine: 95
Editore: self publishing
Genere: saggio
Data di uscita: 17 febbraio 2017
Disponibile anche in ebook
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Sinossi
Chi crede di esser alla ricerca di conoscenze antiche e moderne, qui ne troverà, ma mai abbastanza. Posso offrire solo spiritualità e tracce per una nuova morale di comunità, che protegga il bosco e chi ci sarà dopo di noi dalla sommatoria infinita dei diritti individuali.
Estratto
Nel bosco si va a respirare arabeschi di luce. Nel bosco, finalmente soli, ci si ricorda di essere una vita fra tante. Nel bosco siamo soli ma non con noi stessi: siamo gli unici e totali rappresentanti dell’uomo. Il miracolo si ripete ogni volta che arrischiamo entrare, alla ricerca di qualcosa che intuiamo poter avere un senso fondante e nascosto, come la comunità rizomatica del bosco, destinata a pulsare e schiudersi ad ogni nuova stagione. Nel bosco, qualsiasi bosco, è inevitabile perdersi: è anzi necessario. Quando il cuore inizia a pompare nell’aria umida, attraversata dai contrasti di luce ed ombre nel verde, perdiamo la nostra individualità; torniamo a perderla come quando l’istinto ed il procedere dei mesi contava molto di più dei minuti e delle ore. Chi dice di entrare nel bosco e lo fa in compagnia di amici, mai da solo, ha appena sfiorato questa esperienza: come unico uomo è più facile ascoltare e sentire con tutta la pelle quello che il vivente attorno ci sta dicendo. La memoria visiva dei primi cacciatori di migliaia anni fa rivive dentro di noi, se quando torniamo in un bosco dopo due anni, con sorpresa ci accorgiamo di ricordarne gli alberi ed i loro rapporti spaziali e particolari impossibili da raccontare ad altri.
A casa, prima della ricongiunzione, è entusiasmante provare a ripercorrere mentalmente il bosco ; accanto alle immagini di cui siamo certi, non potremo resistere alla tentazione di costruire nuovi angoli e nuove prospettive ai lati ed oltre il percorso sicuro…Che possa essere la memoria condivisa degli antenati che vivono dentro di noi ?! Se in età avanzata la nostra memoria dovesse cominciare a far cilecca, mi piace pensare che potremo sempre affidarci ai ricordi di chi è venuto prima per ritrovare la vera strada. Una strana sensazione mi pervase un giorno al limitare di una cerreta di alto fusto, un balcone naturale sulla valle, con alle spalle il bosco
Valentina