Geir Tangen · Recensioni

Recensione: Requiem di Geir Tangen

Buongiorno a tutti, lettori!

Giornata di recensione, quindi vi parlo di un libro che esce proprio oggi, Requiem di Geir Tangen, edito Giunti!
Buona lettura!

Titolo: Requiem
Autore: Geir Tangen
Prezzo di copertina: 18,00 €
Pagine: 432
Editore: Giunti
Genere: thriller
Formato: rilegato con sovracopertina
Data di uscita: 29 marzo 2017
Disponibile anche in ebook

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Sinossi

Nella ventosa cittadina di Haugesund, sui fiordi norvegesi, il giornalista Viljar Ravn Gudmundsson dovrebbe godersi il meritato successo. Solo qualche anno prima infatti, un suo celebre articolo ha scoperchiato uno degli scandali più subdoli della politica nazionale. Uno scoop che lo ha reso in breve tempo una star del giornalismo e gli ha aperto prestigiose opportunità professionali.
Eppure Viljar siede ancora alla stessa scrivania del quotidiano locale ma, a differenza di prima, non ha l’aria di passarsela bene per niente: fa fatica a scrivere persino di cronaca, soffre di continui attacchi di panico e subisce quotidianamente un pesante mobbing dal caporedattore.
Finché una mattina, nella sua casella di posta, appare una mail piuttosto sinistra: un misterioso mittente annuncia al giornalista che l’indomani una donna verrà uccisa. O meglio: giustiziata; profezia che si verifica esattamente secondo le parole scritte nel messaggio. E non è che l’inizio, come Viljar e la giovane poliziotta Lotte Skeisvoll capiranno a proprie spese.
Ma perché il killer ha scelto proprio lui come interlocutore? E che cosa hanno in comune le persone che nella diabolica mente dell’assassino meritano una fine tanto atroce?

Viljar è un giornalista che ha visto passare e sfumare ormai da tempo il suo momento di gloria. Gli ha portato fama, sì, notorietà, ma non solo. Ci sono state decisamente tante conseguenze.
Ora, quattro anni dopo, tutto sembra lentamente sprofondare a causa di questo killer che si è annunciato con una mail proprio al nostro giornalista.
Chi è? Perché ha scritto a Viljar? Ma soprattutto, chi saranno i poveretti nel suo mirino?

Date uno sguardo alla copertina. A me ha incuriosito fin da subito. Credo mi sia arrivato giovedì scorso e, dopo appunto un’occhiata alla copertina, ho deciso che quella sera stessa lo avrei iniziato. Purtroppo avevo poco tempo, ma ho macinato le prime cinquanta pagine senza accorgermene, capitolo dopo capitolo per sapere come proseguiva la storia.
La seconda sera stessa cosa, altre cinquanta pagine, purtroppo non molte in effetti, me le sono mangiate. Ma da qui in poi gustandomelo proprio…

I capitoli alternano i punti di vista dei vari personaggi, i principali, ovvero Viljar, Lotte, ovviamente lo sconosciuto killer, un ragazzo… Alternano anche passato – 2010 –  e presente – 2014.
Tutto ciò non è affatto confusionario, si riesce perfettamente a seguire ogni linea temporale e i pensieri, avvenimenti di ogni personaggio.
Devo dire che non ho preferito dei capitoli con un determinato personaggio narrante piuttosto a un altro, e questo fa capire proprio che il piacere della lettura è sempre sullo stesso livello.
Non ho avuto infatti dei momenti noiosi o di poco interesse, la narrazione è sempre incalzante, ricca di colpi di scena, tiene l’attenzione viva. È ciò che deve fare un thriller.

I personaggi mi sono piaciuti molto. I principali sono tutti ben caratterizzati. Uscendo dal “cerchio” d’importanza, ovviamente va a diminuire ciò che sappiamo o meno su un determinato personaggio, ma è ovvio, a chi interessa sapere vita, morte e miracoli di un agente che viene interpellato una volta dall’ispettore?

Per fare un appunto, però, penso che soffermarsi leggermente di più sulla vita dei personaggi al di fuori della tragedia in atto avrebbe reso quel pizzico in più di realismo. Mi spiego meglio. Viene un po’ tralasciata quella routine che una persona fa durante la giornata. No, certo che non mi sarebbe interessato sapere quante volte va in bagno il giornalista o l’ispettore, ma penso che, mettendo le cose giuste, avrebbe dato ancora di più quel senso di incalzante, frenetico, di lotta contro il tempo e contro il killer. Nella vostra giornata non c’è solo il lavoro, no? Dovrebbe essere la stessa cosa anche qui, il giusto.
Spero di essermi spiegata bene.

Dicevo che me lo sono proprio gustata. Sì, perché nel week end, libera da impegni, ho letteralmente divorato ciò che rimaneva da leggere. Le ultime duecento pagine hanno un ritmo da WOW. Sempre un colpo di scena, una sorpresa. Se per fare la recensione dovessi disegnare tipo un fumetto, lo farei rappresentando una ragazzina seduta a gambe incrociate sul letto, con il libro in una mano e con l’altra che stringe il cuscino, mangiucchiandoselo dall’ansia e dalla frustrazione di arrivare finalmente… a quel nomee!!!

Ah, ma soprattutto, la parte finale l’ho trovata semplicemente geniale.
Lo so che mi sto dilungando ma ragazzi, purtroppo posso dirvi anche troppo poco per non svelarvi dei dettagli importanti!
Non ci sarei mai arrivata a pensare una cosa del genere, a pensare a Maestro. Il titolo del libro lo trovo sì azzeccato, ma secondo me doveva rimanere come l’originale, Maestro, infatti.

Mi sono sentita una piccola Sherlock Holmes quando ho capito – prima che venisse detto nel libro, certo! – il significato delle lettere in fondo alla prima mail. Che soddisfazione!
Riguardo il killer… Qualche dubbio mi era venuto, ma continue sorprese e colpi di scena mi continuavano a sviare, mi portavano prima da una parte e poi dall’altra, senza alla fine farmi arrivare a nulla. Quindi sì, è stata una sorpresa!

Per il finale, mi sarebbe piaciuto sapere come “finiva” anche per altri personaggi, ma posso ben comprendere perché non venga detto.
Il fatto che sia il primo volume di una trilogia però mi fa sperare che vengano ripresi alcuni personaggi. Lo spero proprio, mi piacevano molto.

Ragazzi, che altro dire… Non so se l’avete capito ma a me questo libro è piaciuto davvero tanto! Finora non avevo letto thriller norvegesi ma devo assolutamente rimediare, partendo magari da qualche nome più conosciuto come la Holt o Nesbø. Se loro vi piacciono, date la possibilità anche a Tangen, secondo me non rimarrete delusi!

Detto questo io vi saluto, spero di non aver scritto troppo e di non avervi annoiato! Lasciatemi qui sotto un commentino con il vostro parere!
A presto!

Valentina

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2 pensieri riguardo “Recensione: Requiem di Geir Tangen

  1. Preso su consiglio del commesso della libreria giunti, con molto scetticismo, devo dire. amante di Nesbo, tanto da aver visitato Oslo ed i luoghi da lui citati e di Johnsrud pensavo di rimanere deluso. Non è stato così. Molto bello e dal ritmo molto incalzante. Tiene in sospeso sino alla fine anche se a metà libro avevo intuito qualcosa ma non avevo la certezza vista anche la presenza di un personaggio che pensavo poter essere lui l’artefice di tutto. Grazie per aver recensito questo libro, in giro non ho trovato molto.

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