Gigi Paoli · Recensioni

Recensione: Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

Buongiorno a tutti, lettori! Come state oggi?
Chiacchieriamo su una recensione di un noir italiano, questa mattina, uscito qualche mese fa per Giunti: Il rumore della pioggia di Gigi Paoli, al suo esordio letterario. Un buon esordio, per me, e ora vi dico perché.

Titolo: Il rumore della pioggia
Autore: Gigi Paoli
Prezzo di copertina: 15,00 €
Pagine: 
288
Editore: 
Giunti
Genere: 
thriller
Formato: 
brossura
Data di uscita:
5 ottobre 2016
Disponibile anche in ebook

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Sinossi

Sono ormai alcuni giorni che Firenze è sferzata da una pioggia battente e, come se non bastasse, la visita del presidente israeliano ha completamente paralizzato la città. Carlo Alberto Marchi è intrappolato nella sua auto che da casa lo porta al Palazzo di Giustizia, quando apprende una notizia davvero ghiotta per un cronista di giudiziaria a corto di esclusive: all’alba, in un antico palazzo di via Maggio, la prestigiosa strada degli antiquari, viene trovato morto con ventitré coltellate l’anziano commesso del negozio di antichità religiose più rinomato di Firenze.

Un caso molto interessante anche perché il palazzo è di proprietà della Curia e sopra al negozio ha sede l’Economato. Marchi si mette come un mastino alle calcagna dei magistrati nella speranza di tirar fuori uno scoop e chiudere finalmente la bocca al direttore del Nuovo Giornale. Sempre correndo come un pazzo, intendiamoci, perché a casa c’è Donata, la figlia di dieci anni che inizia a lanciare i primi segnali di un’adolescenza decisamente in anticipo. Ma stavolta conciliare il ruolo di padre single con quello di reporter d’assalto sembra davvero un’impresa disperata: sì, perché c’è tutto un mondo che ruota intorno al delitto di via Maggio e le ipotesi che si affacciano sono sempre più inquietanti. Su tutte, l’ombra della massoneria, che in città è prospera e granitica da secoli. E l’inchiesta corre veloce in una Firenzeimprovvisamente gotica e oscura.

Un personaggio irresistibile e una tensione che si fa palpabile a ogni pagina. “Il rumore della pioggia” di Gigi Paoli: un esordio sorprendente nell’ambito del noir italiano.

A Firenze piove ormai da alcuni giorni, pioggia incessante, non dà un attimo di tregua. In un lunedì mattina, grigio e bagnato, che non è di per sé allettante proprio per essere un lunedì mattina, una notizia scuote la routine del nostro giornalista di cronaca giudiziaria, Carlo Alberto Marchi. Infatti, mentre si dirige al Palazzo di Giustizia in cerca di notizie, contatti e delle persone giuste, un suo amico e collega gli fa sapere l’ultima: c’è un morto in un antico palazzo di via Maggio.
Un morto, di lunedì mattina, in un giorno di pioggia incessante, che scuote tutti i programmi preparati. Chi è il poveretto? Perché mai l’avranno ucciso con ventitré coltellate?
In una Firenze non più bella e luminosa ma oscura, si svolgerà la nostra inchiesta alla ricerca della verità.

Voi lo sapete, io adoro i thriller, gialli, noir, ma principalmente quelli stranieri. Sì perché di quelli italiani che ho letto, alcuni proprio non mi sono piaciuti, quindi quando ricevo un libro italiano di questo genere ne sono sì contenta, proprio perché mi piace, ma anche titubante.

Parliamo del libro. Dopo aver letto i primi due capitoli pensavo fosse uno di quei romanzi che, capitolo per capitolo, cambia il personaggio narrativo. Invece, dopo i primi due, ci stabilizziamo su Carlo Alberto Marchi, il nostro protagonista, e a parte qualche capitolo successivo con un’altra voce narrante, principalmente chi ci accompagnerà nella storia sarà proprio Marchi.

Marchi è un giornalista di cronaca giudiziaria del Nuovo Giornale. È padre di Donata, la figlia di dieci anni con cui vive e che inizia a dare i primi segni dell’adolescenza. Ancora così piccoli, ma già così grandi. Già.
È un personaggio che mi è davvero piaciuto molto. Ben caratterizzato, simpatico, non mi annoiavo mai nel leggere i suoi pensieri, riflessioni, dubbi, vicende, chiacchiere con magistrati e/o colleghi.
Da ciò che si legge dalla breve biografia nell’aletta di sovracopertina, sembra ci sia molto di Gigi Paoli in Marchi. Anche il nostro autore infatti è un giornalista e lo è stato per ben quindici anni proprio di cronaca giudiziaria. Anche lui ha una figlia, teenager, e una gatta.

Ma devo dire che i personaggi mi sono piaciuti tutti. Ognuno ha qualcosa che lo contraddistingue, lo rende speciale e particolare. Sono tutti ben fatti e costruiti.

Che dirvi della storia senza svelarvi troppo? Come avrete letto, abbiamo un omicidio. Un uomo accoltellato con ventitré coltellate, mica poche eh!
Ci sono dei dubbi, dei sospetti, delle piste da seguire, altri sentieri che Marchi scaverà da solo…
Il finale è una sorpresa, io non ci avevo proprio pensato. Purtroppo parlarne così è superfluo e riduttivo, ma non posso rovinarvi la lettura.

Il rumore della pioggia per me è stato un bel libro, una piacevole lettura, che è scivolata via senza problemi. L’ho trovato ben scritto e strutturato; come già detto i personaggi li ho adorati.
Una delle cose che mi piace di questi libri è intravedere la passione dell’autore per il proprio lavoro, che trasferisce nel personaggio principale. Si capisce che Paoli ama il proprio mestiere. È stato bello dare un’occhiata a come si muove un giornalista per cercare notizie, contatti, fare uno scoop prima dei colleghi-rivali.

Bello, un libro che mi è piaciuto. Se questo è l’esordio di Paoli, voglio leggerne altri.

Qui per me è tutto, ragazzi. Voi conoscete o magari avete già letto questo libro? Fatemi sapere i vostri commenti, nel caso, o se vi ha incuriosito!

Baci baci e a presto!

Valentina

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6 pensieri riguardo “Recensione: Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

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