Titolo: Quattro giorni dopo
Autore: Sarah Lotz
Prezzo di copertina: 18,00 €
Pagine: 378
Editore: Nord
Genere: thriller
Formato: rilegato
Data di uscita: 30 giugno 2016
Disponibile anche in ebook
Sinossi
Due anziane vedove, un medico, un blogger spregiudicato, un ex poliziotto, una giovane steward, un marito infedele: ognuno di loro nasconde segreti oscuri. E la verità verrà a galla quando saranno messi di fronte all’impossibile…
Ai tremila passeggeri della Beautiful Dreamer, partiti da tre giorni per una crociera nel mar dei Caraibi, sembra davvero di vivere un sogno. Il quarto giorno, però, i motori all’improvviso smettono di funzionare, così come tutti i sistemi di comunicazione. Alla deriva in mezzo all’oceano, con le scorte di cibo e acqua che iniziano a scarseggiare e senza nessuna traccia di una missione di salvataggio, la situazione sembra volgere al peggio. Eppure non è finita. Una donna viene infatti trovata morta nella sua cabina e diverse persone lamentano i primi sintomi di una strana malattia. L’equipaggio cerca di mantenere la calma, tuttavia sempre più passeggeri vengono presi dal panico, mentre qualcuno arriva addirittura a ipotizzare che non ci sia niente di casuale in quell’avaria. Ma chi avrebbe potuto sabotare la nave? E per quale motivo, poi? Una sola cosa è certa: più passa il tempo, più nella mente di tutti si insinua il dubbio che qualcuno – o qualcosa – stia tramando nell’ombra perché nessuno esca vivo di lì…
Buon pomeriggio, lettori! Torno con la recensione di questo libro, uscito da pochi giorni. Quattro giorni dopo è il secondo romanzo di Sarah Lotz, che a quanto c’è scritto nella copertina, è in corso di traduzione in 22 Paesi.
Ora ve ne parlo.
Tremila passeggeri sono a bordo della Beautiful Dreamer per una vacanza di fine-inizio anno. Non sappiamo nulla dei tre giorni prima, a parte che va tutto alla grande e che sembra un sogno.
Dal quarto giorno in poi, invece, inizia la fine. La nave si ferma in mezzo al mare, le comunicazioni si interrompono, e poi un’altra serie di eventi poco gradevoli che dal sogno fanno precipitare i passeggeri in un incubo.
Che cosa succederà? Perché la Beautiful Dreamer si è fermata? Riusciranno a tornare sani e salvi in porto per il termine di questa vacanza-sogno-diventata-un-incubo?
Iniziamo col dire che il libro è suddiviso in capitoli e in ognuno di esso, alternandosi, i personaggi principali narrano dal loro punto di vista. Abbiamo Maddie, l’assistente della strega; Gary, il condannato; Althea, l’ancella del diavolo; le “sorelle” suicide, Helen ed Elise; l’angelo della misericordia, ovvero Jesse; poi ancora c’è il custode dei segreti, ovvero Devi e infine Xavier, il blogger.
Come vedete i personaggi sono tanti, e delle volte, all’inizio, guardando il, chiamiamolo così, soprannome del personaggio come titolo del capitolo, non ricordavo subito a chi toccasse narrare. Scorrendo poi la pagina trovavo il nome e con un «Ahh!» collegavo soprannome a personaggio. Però ci sono anche le storie di ognuno da ricordare, perché sì, ognuno ha storie e segreti nascosti.
Tutto ciò potrebbe creare un po’ di confusione.
Detto questo, passo a dire che secondo me la storia è stata allungata un po’ troppo. Per un po’ non succede granché, se non persone che perdono sempre più la pazienza, risse, casini tra il personale e via dicendo.
Essendo la storia narrata per lo più da ragazzi relativamente giovani, a parte le sorelle suicide, lo stile è semplice e diretto.
Ora comunque vado a fare una piccola ricerca per vedere con che genere è stato catalogato, perché fin dall’inizio il libro mi aveva colpito perché ho creduto, abbastanza erroneamente, che fosse un thriller. Di thriller onestamente no, non ha nulla. Un mix di narrativa-horror-fantasy?
Comunque, è catalogato come thriller.
Il finale non l’ho apprezzato particolarmente. Soprattutto la forma, che per ragioni di spoiler non vi posso rivelare.
Durante la lettura, verso la fine, mi sono ritrovata spesso a farmi delle domande, nel senso che non ci stavo capendo niente, e forse è così, non l’ho capito. Il finale mi ha lasciato con un grande «Boh» sulle labbra, facendomi pensare davvero alla fantascienza.
In conclusione, non è il libro che credevo fosse, perché mi aspettavo un thriller dalla sinossi. Dai, leggetela, a voi cosa fa pensare? Ditemi.
Non so bene nemmeno che punteggio dargli, ma siamo sulle due stelline e mezzo barra tre, non di più.
Detto questo vi lancio il “libro” bollente e vi chiedo: avete letto questo libro, o il precedente romanzo d’esordio di Sarah Lotz, Il segno? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Io vi saluto e vi do appuntamento a domani!
Ciaoo!
The Bibliophile Girl
Anche io ho letto il libro ma mi ha deluso molto il finale. Inoltre non ho proprio capito l’ ultimo capitolo…… che voleva dire ?
In pratica è come se fossero arrivati in una realtà alternativa… Chi sarebbe sceso dalla nave per andare sull’isoletta non avrebbe più fatto ritorno nella realtà, ovvero nella realtà sarebbe “morto”… Infatti i principali protagonisti decidono di rimanere sulla nave e riescono a tornare a casa… Sì, insomma… non è piaciuto granché nemmeno a me!
…voleva dire che presto uscirà il terzo libro, anticipa il seguito… Straannacquato come libro. Poteva essere lungo la metà.
Anch’io non ho capito il finale proprio per niente
Praticamente quelli che erano scesi sull’isola erano scesi in “un mondo alternativo”, infatti nella realtà li davano per morti… Una cosa un po’ “complessa”, io mi aspettavo un thriller non un mezzo fantascientifico, quasi.
Inconcludente …. e non aggiungo altro perché sono delusa
Ha deluso anche me!
Ok … chi è sceso sull’isola verrà poi dato per scomparso e in teoria dovrebbe essere opera della medium … ma a che pro ?
E il bimbo dell’ultimo capitolo chi sarebbe? Il figlio di althea ??
Aiutoooo … ci ho capito proprio poco …
Fino all’interrogatorio mi è anche piaciuto .. ma rimangono troppe cose senzs spiegazione peggio del fumo nero di lost
Non è opera della medium, è come un mondo alternativo, coloro che scendono sull’isola nel mondo reale vengono dati per dispersi. Riguardo il bimbo al momento ho un vuoto di memoria.
Comunque sì, è un libro decisamente particolare.