Ciao, lettori! Tutto bene?
Oggi, di seguito trovate le uscite della CE Ponte alle grazie.
Unica cosa: non metto la mano sul fuoco riguardo le date di uscita, ho trovato informazioni molto discordanti.
A ogni modo, date un occhiata e lasciatemi un commentino con i vostri pareri!
A presto, un bacione!
L’amico ebreo di Gian Piero Bona
14,00€ 224 pag.
In libreria il 21/01/2016
«Chi salva una vita, salva il mondo intero». Questa massima del Talmud si presta perfettamente a descrivere la vicenda miracolosa svoltasi dal 1942 al 1945, a Carignano, paese in provincia di Torino, che Gian Piero Bona rivela in questo avvincente romanzo autobiografico. La famiglia Bona accoglie in casa propria Sergej, ebreo quindicenne di origine russa, coetaneo e compagno di conservatorio di Gian Piero, proteggendolo dai rastrellamenti che già colpiscono parenti e amici. Sergej viene fatto figurare come un lontano parente, stratagemma che lo pone al riparo dalle insistenti attenzioni del comandante locale delle SS, Richtel, personaggio grottesco e imprevedibile che dopo l’8 settembre ha deciso di installarsi proprio nella villa dei Bona. Il contatto quotidiano con l’aguzzino e il pericolo cui sono costantemente esposti gli abitanti della villa favoriscono l’instaurarsi di un profondo senso di comunanza tra Sergej e Gian Piero, ulteriormente rinsaldato dalla passione per la musica e la poesia, dall’implacabile crudeltà degli occupanti tedeschi, e soprattutto dagli orrori – già in parte noti – della Shoah. Ma l’intervento di forze misteriose sembra avere ragione della terribile minaccia che grava sul destino del giovane latitante e della coraggiosa famiglia che lo ospita… L’amico ebreo si annuncia insieme come il testamento e il capolavoro di un grande scrittore italiano che, dall’alto dei suoi novant’anni, ci offre una testimonianza storica e umana di impareggiabile valore letterario ed etico.
Primo non nuocere. Storie di vita, morte e neurochirurgia di Henry Marsh
16,00 € 280 pag.
In libreria il 21/01/2016
Primo, non nuocere offre un excursus indimenticabile negli alti e bassi di una vita dedicata a operare il cervello umano, in tutta la sua mirabile complessità. Con sorprendente candore e compassione, Henry Marsh rivela l’esaltante dramma della chirurgia, il caos e la confusione di un moderno e affollato ospedale, e soprattutto la necessità della speranza quando si affrontano le decisioni più atroci della vita.
Al giardino ancora non l’ho detto di Pia Pera
15,00 € 224 pag.
In libreria il 28/01/2016
Un giardino da curare, amare, contemplare. Un luogo in cui vivere, separati dal mondo, ma al contempo il luogo migliore per viverlo, quello stesso mondo, dall’interno di ogni sua fibra. Poi, all’improvviso, una stonatura, una lieve zoppia, rompe l’equilibrio. Sono i primi segni di una malattia che lenta e inesorabile succhia l’energia vitale dell’autrice/protagonista di questo diario, sconvolgendo tutto: il rapporto con il giardino, il senso delle cose e del tempo, la vita stessa. Soprattutto, la vita, ora che la morte non è più un inevitabile accidente, ma una compagna tanto costante quanto ingombrante.
Comincia così questo diario in cui l’autrice si trova a fare i conti con il passato e quel che resta del futuro, con le aspettative e l’egoismo che inevitabilmente arriva, quando si comincia a essere esclusi da tutto, anche dal proprio giardino. Chi scrive ha scelto una vita da eremita (e sui significati e le motivazioni dell’eremitaggio riflette molto) proprio per cercare di ritagliarsi la propria fetta di immortalità – non in un’ottica metafisica, ma in quanto ricerca di una connessione con l’eterno attraverso l’accettazione di essere creati e cancellati dalla natura. Eppure non è mai sola. Oltre a Macchia, una cagnolina fox terrier che la segue ovunque, c’è il valido aiutante cingalese, Giulio, a tenerle compagnia, e un gran numero di amici che vanno e vengono dalla sua casa. Ci sono poi la meditazione, i moltissimi libri, le letture che scandiscono il ritmo dell’intero diario, e soprattutto c’è lui, il giardino. È quest’ultimo il vero compagno dell’autrice. È il giardino che riflette, come in uno specchio, ogni suo stato d’animo, che somatizza ogni segno di malattia.
Come le vene vivono nel sangue di Gaia De Pascale
14,00 € 192 pag.
In libreria il 17/03/2016
Come le vene vivono del sangue si propone di raccontare la vicenda, poetica e umana, di Antonia Pozzi narrandola come un romanzo. Figura complessa, profonda e a tratti enigmatica, Antonia Pozzi ha attraversato gli anni Trenta con intelligenza e passione, sofferenza e determinazione. Molto è già stato detto su di lei, accurati studi critici e biografici ne hanno già messo in evidenza poetica e vita. Eppure c’è sempre, quando si parla di Antonia Pozzi, l’impressione di qualcosa di incompiuto. Come se la «troppa vita» che le scorreva nel sangue non si sia mai lasciata decifrare fino in fondo. Come se ci fosse sempre troppo da dire, e nello stesso tempo un urgenza di silenzio avesse costantemente attraversato lei e le persone che le stavano accanto.
Il contraccolpo assoluto di Slavoj ZiZek
22,00 € 550 pag.
Nel “Contraccolpo assoluto”, nuova puntata della sua riflessione filosofica, Slavoj Zizek tenta di contribuire al compito di elevare il materialismo filosofico al livello dello sviluppo storico dell’umanità, proponendo un nuovo fondamento per il materialismo dialettico. Il titolo del libro proviene da una citazione dalla logica di Hegel, dove il “Contraccolpo assoluto” designa la coincidenza speculativadegli opposti nel movimento grazie al quale la cosa emerge dalla propria perdita. Il libro mira a elevare questo concetto speculativo a principio ontologico universale: l’unico modo di essere materialisti oggi è di spingere l’idealismo (hegeliano) ai suoi limiti. Dobbiamo dunque tornare a Hegel (attraverso anche una rilettura di Freud), perchè è il solo pensiero filosofico che ci permetta di affrontare la situazione storica critica in cui ci troviamo.
I conti con le donne di Katrine Marçal
18,00 € 240 pag.
Il lavoro delle donne non viene calcolato nel PIL, cioè la misura complessiva dell’attività economica di una nazione. Ciò che le donne fanno non viene considerato significativo per l’economia, né per lo sviluppo. Partorire bambini, allevarli, coltivare il frutteto, cucinare per i fratelli, mungere la mucca di casa, confezionare vestiti per la famiglia: nessuna di queste cose viene calcolata come “attività produttiva” nei modelli economici standard. Allo stesso modo in cui esiste un “secondo sesso”, esiste anche una “seconda economia”. Per tradizione, è solo il lavoro svolto dal maschio a contare e a dare un’impronta all’economia mondiale. Il lavoro delle donne è “il resto”, cioè tutte le cose che lui non fa, ma senza le quali non potrebbe fare ciò che fa. Ovvero, il lavoro che conta.
Le date di uscita potrebbero subire variazioni.
The Bibliophile Girl
Il Contraccolpo assoluto è una vera porcheria reazionaria.
Un fake per far apparire un’idiota l’autore.
E’ evidente che aveva ragione Dostoevskij: L’ “uomo” ama vedere il suo miglior “amico” umiliato davanti a lui.