Titolo: Vogueabolario – Le Parole della Moda
Autore: Giovanna Errore
Prezzo di copertina: 11,80€
Prezzo ebook: 1,99€
Pagine: 160
Editore: Youcanprint
Genere: manuale/saggio sulla storia della moda
Formato: cartaceo ed ebook
Data di uscita: 04/02/2015
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Sinossi
Chi sono stati i più grandi maestri del drappeggio nella storia? Che lavoro fa il fashion stylist? Perché la giacca Chanel ha assunto un ruolo così centrale nei nostri guardaroba? Chi sono state le prime donne ad indossare le zeppe? Cosa vuol dire colour blocking? Quali sono le borse di culto che tutte le donne amano e desiderano? Chi ha inventato le paillettes? Attraverso più di 70 temi, questo piccolo volume cerca di rispondere a queste e tante altre domande, studiando con leggerezza e curiosità la storia della moda, i suoi riferimenti culturali e artistici, i suoi più grandi protagonisti e i messaggi che si celano dietro ogni capo o accessorio.
Estratto
Pizzo
Parliamo adesso di un elemento così complesso ed affascinante nella storia della moda che il timore di non riuscire a raccontarvi tutto-ma-proprio-tutto mi assale. Ma il pizzo è anche questo: mistero, magia, seduzione, femminilità, tradizione, bellezza. Forse è per questo che ho avuto difficoltà nel trovare la sua vera origine. Circolano tantissime storie, vi racconto quelle che mi hanno colpita di più.
Si dice che sia nato intorno alla metà del ‘500 a Venezia e nelle Fiandre in due categorie diverse: ad ago e a tombolo. Ma non voglio dilungarmi sulle caratteristiche tecniche della tessitura quanto sulle storie ad esse legate. Il pizzo ad ago deriva dagli esperimenti di intraprendenti ricamatrici veneziane che togliendo delicatamente i fili dalle tele e ricamando il tessuto restante “a festone” scoprono affascinanti disegni e li rendono pura arte. Una storia più romantica è quella legata al pizzo a tombolo, nato nelle Fiandre secondo una leggenda religioso-fiabesca. Eccola: una bellissima ragazza per salvare il padre molto malato fece voto di castità alla Madonna, rinunciando al giovane artista di cui era innamorata. Dopo la guarigione del padre, la ragazza si recò dal fidanzato a raccontargli del voto, e mentre entrambi piangevano per l’amara sorte del loro amore, sul grembiule di lei cadde una ragnatela che riproduceva un intreccio bellissimo. La giovane ricamò lo stesso disegno al telaio e quando il lavoro fu pronto le apparve la Madonna sciogliendola dal voto e permettendo così che sposasse il suo amato.
Ma anche le ricamatrici russe rivendicano l’invenzione del pizzo, per cui scoprire con esattezza quale sia la sua nascita è praticamente impossibile. Quel che è certo è che la sua diffusione in Italia, in Francia e in tutta Europa è così inarrestabile da produrre un aumento dei prezzi e costringere i vari governanti ad impedirne o regolamentarne l’acquisto. A vederci più lungo degli altri però è Napoleone. Si sa, se un tessuto o un capo d’abbigliamento è proibito, possederlo significa far parte di un’elite e così il pizzo diventa obbligatorio per presentarsi a corte. Diventa uno status symbol e il suo successo esplode. Un’altra piccola leggenda curiosa racconta che l’imperatore francese avesse acquistato una quantità infinita di abiti in pizzo per la moglie Giuseppina, salvo poi lasciarla prima che la fornitura arrivasse a corte. La nuova moglie Maria Luigia d’Austria al suo arrivo in Francia si ritrova quindi con un marito con manie di grandezza, la corona di imperatrice sul capo e un guardaroba preziosissimo, da far modificare però per eliminare le iniziali della moglie precedente!
Comunque sia, dall’800 in poi il pizzo diventa prerogativa femminile, gli uomini non lo usano più per decorare i propri abiti e lo lasciano in mano alle signore. Da allora nulla ha più superato questo tessuto per raffinatezza, eleganza, preziosità. È simbolo della tradizione, basti pensare alle ricamatrici di cui abbiamo parlato o alle nonne che realizzano a mano i corredi per le nipotine. È simbolo di purezza, infatti diventa un must nella moda sposa e lo rimane nel corso dei decenni. È simbolo di femminilità e sensualità grazie alle trasparenze che mostrano ma non troppo. E non manca mai nelle collezioni dei grandi stilisti, nessuno escluso.
Dolce e Gabbana ne hanno fatto il tessuto ideale con cui vestire la propria donna siciliana, passionale, legata alla famiglia, devota e timorata di Dio ma anche seducente, maliziosa, sempre elegante e raffinata. Jean Paul Gaultier ne esalta l’anima trasgressiva usandolo su abiti provocanti e corsetti. Valentino, Marchesa, Chanel lo usano per abiti da sera eleganti e senza tempo. Emilio Pucci, Ermanno Scervino, Salvatore Ferragamo ne fanno inserti preziosi per ingentilire i capi più casual. E anche le catene e i brand lowcost lo distribuiscono a piene mani su jeans, maglie, felpe, perfino accessori come borse e scarpe.
Il pizzo è la quintessenza della femminilità, e sono sicura che non ci sia bisogno di chiedervi se il vostro guardaroba ne contenga una buona dose!
Biografia autrice
Giovanna Errore (Agrigento, 17/03/1992). Laureata in Mediazione Linguistica all’Università di Palermo e in procinto di frequentare un master in Comunicazione e Giornalismo di Moda a Roma presso Eidos Communication. Da luglio 2013 gestisce il blog http://www.sbirilla.blogspot.it, in cui racconta di moda e creatività con un occhio di riguardo verso stilisti e designer emergenti. Ha pubblicato un reportage su Cosmopolitan Italia (febbraio 2014), due articoli su Vogue.it (agosto e dicembre 2014), alcuni articoli di moda e lifestyle sulla rivista inglese The Avant Magazine. Attualmente collabora con la rivista Switch Magazine. Appassionata di lingue, viaggi, scrittura, moda, giornalismo, letteratura.
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The Bibliophile Girl
Ho letto questo testo, e l’ho trovato molto interessante. Giovanna ha saputo coniugare egregiamente nozioni di moda, con nozioni storiche sugli abiti. Un testo veramente adatto anche per chi si affaccia per la prima volta, anche a livello amatoriale, nel mondo della Moda.
Grazie mille Valentina per questa bella presentazione, e grazie a Luca per il commento così carino 🙂
è stato un piacere!