Grandi ospiti al Salone
In apertura del Salone Massimo Cacciari, con il suo nuovo libro Labirinto filosofico sulla grande tradizione metafisica, dialoga con Federico Vercellone. Giuliano Ferrara tiene una conversazione dal titolo Questo Papa piace troppo, controcanto critico al coro di consensi tributato a Papa Francesco. Due protagonisti della lotta alla mafia, Nicola Gratteri e Alessandro Nicaso, ricostruiscono i linguaggi e le coperture di cui gode la criminalità organizzata, e presentano il libro con cui Caterina Chinnici, figlia del magistrato assassinato dalla mafia racconta l’odissea dei famigliari delle vittime.
Piergiorgio Odifreddi racconta i momenti salienti della scienza partendo dal poema di Lucrezio, primo grande «manifesto», per arrivare a Newton navigando tra fisica, biologia, arte e letteratura. Claudio Magris pubblica il suo trentennale carteggio con il poeta Biagio Marin, amico di una vita, su poesia, cultura, fede e famiglia, e ne discute con Guido Davico Bonino. Due famosi chef diventati star televisive, Bruno Barbieri e Carlo Cracco, parlano della loro riscoperta della tradizione alimentare italiana. Alberto Angela ci guida nei tesori della Cappella Sistina. Massimo Gramellini e Angela Terzani ricordano Tiziano Terzani a dieci anni da scomparsa, in occasione della pubblicazione dei diari inediti. Aldo Cazzullo, accompagnato dalle letture di Massimo Popolizio, presenta il suo Basta piangere!. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo raccontano i disastri del Sud. Ferzan Ozpetek rievoca le magie della Istanbul della sua giovinezza con Luciana Littizzetto. Francesco Guccini ci fornisce un nuovo «dizionario delle cose perdute», Michele Serra (Gli sdraiati) e Francesco Piccolo (Voglio essere come tutti) dialogano sul rapporto padri/figli e su passioni, illusioni e delusioni politiche.
Walter Veltroni ricorda Enrico Berlinguer con un libro e un film molto apprezzati. Per i Dialoghi dell’Espresso, Bruno Manfellotto incontra Eugenio Scalfari che festeggia i 90 anni con il suo coinvolgente Racconto autobiografico. Giovanni Floris esordisce nella narrativa con un romanzo di formazione.
Vittorio Feltri dedica una pungente galleria di ritratti ai «buoni e ai cattivi» che sono stati al centro della vita politica di questi anni. Vittorino Andreoli affronta il tema dolente di un fallimento educativo che coinvolge famiglie e istituzioni, e richiede uno sforzo comune. Philippe Daverio racconta da par suo la grande arte veneta, e Vittorio Sgarbi ci fa riscoprire i tanti tesori dimenticati dell’arte italiana. Oscar Farinetti dialoga con Giovanni Soldini su storie di coraggio imprenditoriale e sportivo, mentre Luis Sepúlveda e Carlo Petrini si affidano alla saggezza delle storie per parlare dei valori da difendere oggi.
Infine si conclude al Salone la lunga avventura di Masterpiece, il format che ha cercato di portare in tv il travaglio della scrittura. Con il vincitore Nikola P. Savic e la finalista Raffaella Silvestri, i giurati Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo e Taye Selasi, coordinati da Massimo Coppola.
Gli ospiti internazionali
Tra gli ospiti internazionali, il narratore inglese Robert Harris, con il suo nuovo romanzo sul caso Dreyfus, basato su documenti inediti. Torna al Salone Ildefonso Falcones, maestro del romanzo storico, in dialogo con Marco Buticchi. L’americano SteveMcCurry, un maestro del reportage fotografico, è un narratore per immagini che ci ha consegnato immagini indimenticabili, come quella della ragazza afgana che ci guarda dalla copertina del National Geographic. Il grande pianista Alfred Brendel è al Lingotto come autore di delizioso libro di pensieri e aforismi. Douglas Hosdtadter, poliedrica figura di scienziato che spazia dai cervelli artificiali alla letteratura, è anche un appassionato linguista interessato ai problemi della traduzione. Al Lingotto incontra anche Altan, di cui si dichiara un grande ammiratore.
Uno dei maggiori critici e storici dell’arte, saggista, conservatore di musei e accademico di Francia, Jean Clair, ritira il Premio Giuseppe Bonura per la critica militante, promosso da Avvenire, mentre a Joe R. Lansdale va il Premio Mondello Internazionale assegnato da Niccolò Ammaniti.
Il profeta della «decrescita felice», Serge Latouche, presenta la nuova collana dedicata ai fondatori di questa teoria. Tra i narratori, la spagnola Clara Sánchez, solidamente assestata nelle classifiche dei best-seller. Attesi anche la rivelazione americana Lauren Groff, il giovane francese Alexandre Postel che aggiorna Kafka ai tempi di Internet, l’inglese Naomi Alderman con una provocatoria reinterpretazione dei Vangeli. Le israeliane Naomi Ragen e Lizzie Doron raccontano la condizione della donna in Israele. Infine Jaca Book ripropone i quaderni segreti di uno dei più coraggiosi dissidenti sovietici, Andrej Siniavskij, presente il figlio Iegor.
Gli autori italiani al Salone
Come sempre nutritissima la partecipazione degli autori italiani.
Giovedì Sveva Casati Modignani, Stefano Benni, Patrick Fogli, Carla Signoris, Luisella Costamagna, Roberto Napoletano con il suo Viaggio in Italia. Venerdì Rosetta Loy con il nuovo libro sull’Italia degli anni ’70-’90; Camilla Baresani e Aldo Nove, Roberta De Falco, Giovanni Pacchiano, Giorgio Montefoschi e Lidia Ravera, Rossana Campo, il poeta Roberto Mussapi, Marco Belpoliti con il suo saggio sugli estremismi, Giuseppina Torregrossa, Donatella Di Pietrantonio, Giorgio Manacorda, Andrea Vitali, Salvatore Niffoi, Massimo Nava con il suo romanzo biografico su Maria Walewska, Beppe Tosco con Luciana Littizzetto, i fratelli Gianrico e Francesco Carofiglio, Luca Bianchini, Mirella Serri, Peppi Nocera e Antonio Pascale. Torna al Lingotto un vero patriarca, il centenario Boris Pahor, nel cui racconto autobiografico Trieste diventa lo specchio dei drammi d’Europa.
Sabato Caterina Bonvicini, Maurizio Maggiani, Mario Fortunato con Jan Brandt, Valeria Parrella, Milena Agus e Luciana Castellina, Sandra Petrignani biografa di Marguerite Duras, Antonio Pennacchi e Pietrangelo Buttafuoco, Walter Siti e Chiara Valerio, Francesco Piccolo e Michele Serra, Antonio Scurati, Vladimiro Polchi, Andrea Delogu e Andrea Cedrola, Giovanna Zucca, Paolo Giordano con il nuovo romanzo, Michele Mari, Cristina Caboni, Elisabetta Rasy, Carmine Abate, Romana Petri, i giallisti Sellerio Francesco Cerami, Marco Malvaldi, Antonio Manzini e Alessandro Robecchi, Marco Steiner con il suo omaggio a Hugo Pratt, gli «emergenti» Paola Cereda, Elisa Ruotolo e Stefano Sgambati, presentati da Giovanna Zucconi.
Domenica Lorenzo Beccati, Massimo Carlotto, Piersandro Pallavicini, Loretta Goggi, Dacia Maraini con la sua biografia di Chiara di Assisi, Giuseppe Catozzella, Margaret Mazzantini, Sebastiano Vassalli, Francesco Pecoraro, Daniele Giglioli, Maurizio De Giovanni, Aurelio Picca, Mauro Corona, Fabio Stassi, Laura Pariani e Nicola Fantini.
Letture, teatro, musica: i momenti di spettacolo
Particolarmente suggestivo il cartellone dei momenti di spettacolo. Si comincia giovedì con un popolare attore come Alessandro Preziosi, che legge le più belle pagine delle Confessioni di Agostino. La stessa sera, il pianista Ramin Barhami racconta la sua passione per la musica, che anima la sua autobiografia e suona l’amato Bach. Con lui Alberto Sinigaglia.
Venerdì ancora parole e musica, sul motivo del viaggio come scoperta del sé attraverso la memoria, con Michele Serra, dal suo best-seller Gli sdraiati, e Gian Maria Testa. La musica è pericolosa (un pensiero di Fellini) è il titolo dell’autobiografia di Nicola Piovani, ricca di «episodi personalissimi e incontri memorabili».
Sabato, per i sessant’anni de Il Mulino, un incontro con uno dei nostri grandi violoncellisti, Mario Brunello, autore di un volume dedicato al silenzio, che ne illustra il valore profondo, nella vita e nell’arte.
Domenica, gli attesi reading di Isabella Ragonese che si cimenta con La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier, sull’onda dell’enorme successo della mostra bolognese del quadro di Vermeer; e di Giuseppe Battiston, che legge Simenon, da Il porto delle nebbie a Il cane giallo. In occasione dei cinquant’anni della Adelphi, il regista e attore Valter Malosti legge le più belle pagine degli autori che hanno fatto grande il catalogo della casa milanese. Uno dei pianisti più amati d’Italia, Cesare Picco, offre uno dei suoi ormai famosi «concerti al buio»: una sfida ai propri limiti che coinvolge gli spettatore nell’abbandono al puro ascolto.
Lunedì, in occasione della presentazione del libro che Quirino Principe ha dedicato ai Quartetti di Beethoven, gli allievi del Conservatorio G. Verdi Torino eseguono il Quartetto in fa maggiore op. 18 n. 1.
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Spero di riuscire ad andarci almeno lunedì, che ho la giornata libera. Speriamo bene!
Voi andrete? Un bacio!
The Bibliophile Girl
il venerdì non hai segnato nessun autore italiano!! io ci sarò e non sarò l’unica 😉
Scusami Jessica, ho riportato i nomi segnati sul sito del salone!