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Recensione: Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Titolo: Storia di una ladra di libri
Autore: Markus Zusak
Prezzo di copertina: 16,90 €
Editore: Frassinelli
Pagine: 563
Formato: rilegato

Trama:
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l’inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché “ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri”, poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte – curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona – “Storia di una ladra di libri” è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
Questo libro è stato precedentemente pubblicato con il titolo “La bambina che salvava i libri“.

Ho appena terminato “Storia di una ladra di libri” e lo sfoglio mentre guardo tutta la strada che ha fatto Liesel – e io accanto a lei, invisibile ma presente -, il dolore, le perdite, le vittorie.
Storia di una ladra di libri è un romanzo triste, delicato e forte allo stesso tempo, emozionante. È difficile da spiegare ciò che si prova. È uno di quei libri che rimane dentro. Mi ha commossa tante volte, da far fatica a continuare a leggere per colpa delle lacrime che mi annebbiavano la vista. È stato davvero un gran bel libro.
Nelle prime pagine ho sottolineato qualche frase, ma andando avanti ero così presa dalla storia che ho dimenticato completamente matita e righello: c’eravamo solo io e le parole d’inchiostro.

“Sono queste le cose che non saprò mai, né mai comprenderò: di che cosa sono capaci gli esseri umani.”

È un libro che scorre via pagina dopo pagina, stregando il lettore, emozionandolo. Narrato così bene che ho camminato così tanto lungo la Himmelstrasse, su e giù per Molching, che un secondo dopo aver chiuso il libro, mi mancava già quel posto.
La prima parte del libro l’ho letta con un po’ più di calma, complici anche gli impegni, ma la seconda parte l’ho divorata, e quando non potevo leggere non vedevo l’ora di tornare a casa per reimmergermi nella storia.
Quando lo leggerete, di sicuro rimarrete sorpresi nel capire chi è la voce narrante. È il primo libro che leggo con quella persona alla narrazione. All’inizio è un po’ sconcertante, è strano, ma poi diventa come un’amica, e con le sue battutine sottili mi ha strappato anche qualche sorriso.

“Una persona vale quanto la sua parola.”

I personaggi sono qualcosa di fantastico, ognuno descritto così bene, caratterizzati ciascuno da qualcosa di speciale e unico. Hans e Rosa Huberman, Max, Rudy: non si può non amarli. Mi sono affezionata a loro e ora sento come una perdita. Può un libro fare questo effetto? Un bel libro sì.  Liesel è una bambina dolce, ne ha affrontate tante e tante ne affronterà. Si vede la sua crescita all’interno della storia. Il suo porto sicuro trovato nei libri mi ha fatto un po’ immedesimare in lei.

“Quando si dedicò a scrivere la propria storia, si domandò quando esattamente i libri e le parole avessero incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto.”

Hans Huberman: un uomo dolce, saggio, profondamente buono e che fa del buono anche quando non dovrebbe. L’ho adorato e mi sono affezionata molto a lui.
Rosa Huberman è la classica cuor di leone: fa la dura fuori ma dentro è dolce e affettuosa, con un grande cuore.
Rudy, vogliamo trovare qualche parola per Rudy? È il classico, perfetto migliore amico, colui che c’è sempre al tuo fianco, simpatico e coraggioso.

“Dillo a parole tue. Se i tuoi occhi potessero parlare, cosa direbbero?”

Se dovessi fare l’elenco di tutti i personaggi che ho adorato, mi sa che finirei dommattina. Ma è così, li ho adorati.
Il libro mi è piaciuto veramente tanto. Quindi, forza, Saukerl, siete ancora li?? Andate a comprare il libro!
Un libro può salvarti la vita.

“Volevo domandarle come potesse una medesima cosa essere terribile e splendida allo stesso tempo, e le sue parole dure e sublimi insieme.”

 


La giorno stesso in cui ho finito il libro, alla sera ho visto il film. Molto carino anche il film, anche se hanno cambiato un paio di cosette, ma questo me lo aspettavo. Ovviamente anche per il film lacrime a go go. Vi consiglio di tenere accanto i fazzoletti!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro&film.
Al prossimo articolo!

Valentina

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10 pensieri riguardo “Recensione: Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

  1. Anche io subito dopo ho guardato il film. E mi è piaciuto. È fatto molto bene, la casa di Hubermann, la città. Poi per i tanto cambiamenti ci sono rimasta male, ma è impossibile fare il film uguale al libro, rassegnamoci. Ciò che conta che il film è ugualmente BELLO, e il libro ancora di più. E Molching resterà per sempre nel cuore di tanti .

    1. Io onestamente la Himmelstrasse me l’ero immaginata tipo stradina di dove abitano i Dursley in Harry Potter. Ovviamente non così “bella” e ben tenuta. Anche la casa degli Hubermann me l’ero immaginata diversa. Si, Molching mi mancherà e resterà nel mio cuore.

  2. Non ho mai seguito Harry Potter 😉 ma la via nella mia mente era un po’ diversa si, più che altro le casette esterne erano diverse. Invece l’interno della casa proprio così. Un po’ diversa avevo immaginato la casa del sindaco 🙂

  3. Condivido il tuo entusiasmo, gran bel libro davvero. Mi era piaciuto l’originalità della voce narrante, la sua ironia e umanità. Interessante poi il punto di vista tedesco della Storia.
    Mi è piaciuto anche il film.

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