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Un passo indietro

Titolo: Un passo indietro
Autore: Nicole Pizzato
Prezzo di copertina: 14,00€
Editore: Prospettivaeditrice
Pagine: 342

Elisabetta era sdraiata su un prato e stava rotolando come faceva da bambina. Ma non lo era più da un pezzo perchè presto avrebbe compiuto ventuno anni. Era luglio e faceva molto caldo. Indossava un vestito color rosa e aveva la coda alta che raccoglieva i capelli. “Che ore sono? Non mi ricordo da quanto sono qui. Adoro stare in mezzo al verde, mi diverto troppo”.
Si erano fatte le sette, lei amava prendere l’auto e andare ad isolarsi sulle colline della sua città dove poteva stare scalza e camminare sui prati. Nel suo paese, posti così ce n’erano molti e la visuale era sempre meravigliosa. Spesso ci andava a studiare, frequentava la facoltà di psicologia e sognava di lavorare un giorno con i bambini. “Meglio che rientri, si è fatto tardi”. Si rimise le scarpe e andò verso la sua automobile, con la chiave elettronica sbloccò la porta, l’aprì, salì, si sedette muovendo la schiena e il sedere: i sedili di pelle erano bollenti. Girò la chiave mettendo la prima e partì; alla radio, l’ultima canzone del suo idolo, Vasco Rossi: “…Vuoi che te la canti una splendida canzone? Così la sentirai cantare da milioni di persone. Non vivo senza te. Non voglio vivere senza di te”. Alla fine era rientrata a casa alle sette e mezzo.

Trama:
Sotto a un cielo siciliano Elisabetta trova la forza di riprendere in mano la sua vita solo dopo due anni.
Per il suo temperamento anticonformista. Mai accettato da una madre aristocratica abituata a decidere per lei. Aveva dovuto rinunciare a molto.
Tra una serata “ignorante” con gli amici e la scelta di decidere tra il ragazzo perfetto o quello ribelle toccherà a lei portare alla luce la verità. Perchè Michelle si era ammalata? Chi era davvero suo padre? Come può essere collegata l’anoressia alla mafia?
Non si tirerà indietro nemmeno quando Gioia, l’amica di sempre, le chiederà di essere al suo fianco il giorno che dovrà dire ai genitori di essere gay. Un intreccio di storie lontane tra loro verrà a galla per far comprendere di essere parte di un’unica, sconvolgente, realtà.
A Elisabetta non le resterà altro che fare un passo indietro…

Recensione:
In un certo senso sono legata a questo libro, perché è stato la prima collaborazione, ancora prima che The Bibliophile Girl nascesse, la prima cosa che mi ha fatto capire che forse quel che stavo provando a fare andava bene e sarebbe andato bene.
Ho l’abitudine di sfogliare qualsiasi libro non appena lo compro o mi viene recapitato a casa e ovviamente anche con “Un passo indietro” ho fatto così; mi sono saltati subito all’occhio alcuni dialoghi e ho notato che la punteggiatura era usata proprio malamente. Ad esempio:
“Buona sera figliolo!”
“Don Marcello le faccio i miei migliori auguri”
“Grazie mille. Puoi sederti accanto a mia figlia.”
“E’ un onore”.
“Samuele caro bene arrivato”.
“Signora Melton buonasera”
[..]
“Certo buonasera contessina”.
[…]
Le era uscita dalle lebbra la parola: amiche, non sapeva nemmeno perchè dopo tutto quello era accaduto riusciva ancora a definirle tali.
E potrei andare avanti per parecchio. Sottolineo che labbra non ho sbagliato io a scriverlo ma ho riportato ciò che c’è scritto nel libro.
Solitamente dopo un buongiorno o buonasera si usa mettere la virgola, invece in questo libro le virgole sono usate veramente male: dove andrebbero messe non ci sono e dove non servono ci sono. È molto fastidioso perché delle frasi diventano quasi senza significato e alcune, senza la virgola, sono letteralmente da leggere tutte d’un fiato.
Decisamente, com’è scritto e l’uso scorretto della punteggiatura -non solo le virgole- penalizza molto la storia, perchè irrita molto il lettore.
Il libro sembra quasi diviso in due parti: la prima, che dura circa 150 pagine, è scritta proprio male e non succede niente, nessuna svolta, si parla solo di nomi di alta moda, sesso e stupidaggini; la seconda parte invece è dove finalmente accade qualcosa e sembra che sia scritta quasi da un’altra persona, anche se gli errori di punteggiatura non mancano nemmeno qui. Difatti questa parte l’ho letta molto più velocemente, perché curiosa di sapere come continuasse.
Ho inoltre trovato parecchi errori grammaticali. Fa pensare che questo libro non sia stato editato, oppure fatto senza la dovuta cura, perché sicuramente un editor in gamba si sarebbe accorto degli errori.
Elisabetta Primo, la nostra protagonista, mi sembra una ragazza decisamente indecisa, anche se molto intelligente e matura, più pura in confronto alla “società” che frequenta.
La madre Marianna, la sorella Rebecca e l’amica del cuore -ma davvero?- Michelle sono quelle donne che personalmente non sopporto: snob, con la puzza sotto al naso, danno importanza solo ed esclusivamente ai soldi.
Questo libro mi ha ricordato “Tre metri sopra il cielo”, non so se è solo una mia impressione o meno.
In conclusione credo che questo libro sarebbe da rivedere, sopratutto nella prima parte già citata sopra; se scritto meglio, togliendo qualche “minchia” di troppo nei dialoghi, con la dovuta attenzione alla punteggiatura, credo che sarebbe molto più piacevole da leggere, perché la storia una volta che ingrana non è così malaccio.

Spero che la vostra settimana sia inizia benissimo,  qui purtroppo abbiamo solo pioggia e vento!
Buona giornata!

 

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5 pensieri riguardo “Un passo indietro

  1. Da quel che ho letto, credo l’incipit, non è che sia scritto benissimo, come dici tu… alcuni libri devono maturare prima di venire alla luce. Non avendo letto tutto il romanzo non posso dare un vero giudizio, ma sembra proprio che l’autrice avesse fretta di raccontare, così possiamo anche capire perché vi stanno tanti errori di punteggiatura.
    Buon lavoro.

    1. Quel “quote” è l’inizio del primo capitolo, che tra l’altro puoi trovare nel sito della casa editrice “prospettivaeditrice”. Io non mi diverto di certo nel recensire negativamente un libro, anzi mi dispiace, perché questo libro è stato una collaborazione nata ancora prima che nascesse il blog, l’autrice è molto simpatica, ma come posso dire che sia scritto bene se non lo è? Nella prima metà il libro è scritto veramente male. Questo è quanto. Se sistemassero come si deve la prima parte, punteggiatura e frasi, sicuramente sarebbe da rivalutare.

  2. Salve, io ho appena finito di leggere questo libro e l’ho trovato molto bello: profondo, riflessivo e la protagonista di una dolcezza incredibile. Credo che lei sia troppo giovane per averlo compreso fino infondo. E’ vero ci sono degli errori, ma quando ho scoperto che l’ autrice è Svizzera ho compreso anche che il problema è della casa editrice, era questa che doveva sistemare la grammatica italiana e sei lei fosse stata professionale nella sua recensione l’avrebbe dovuto scrivere. Buon lavoro e proseguimento. Jacopo

    1. Mi dispiace contraddirla, Jacopo, ma Nicole Pizzato è italianissima, è nata a Vicenza, difatti.
      La casa editrice ha sicuramente sbagliato a pubblicare un romanzo senza prima editarlo, questo è ovvio.
      Buon proseguimento anche a lei.

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