Titolo: L’ultima riga delle favole
Autore: Massimo Gramellini
Prezzo di copertina: 11.00€
Editore: TEA
Pagine: 258
Trama:
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell’amore: prima dentro di sé e poi con gli altri.
Recensione:
Ho finalmente finito di leggere questo libro e la gioia nel terminarlo è stata di gran lunga maggiore del piacere di leggerlo.
Appena iniziato, onestamente ho detto “Ma cos’è??“, ma ho pensato che col proseguire della storia si sarebbe capito di più e sarebbe diventato più coinvolgente. Bè, non è stato così.
Se vi aspettate una storia, resterete delusi perché è semplicemente un viaggio fantastico che compie il protagonista, infarcito di frasi – alcune belle, questo devo ammetterlo – su come amare, amarsi, perdonare, essere grati… Non è proprio quello che mi aspettavo.
Tra l’altro, credo che ci sarà un continuo a questo libro. Correggetemi se avete notizie differenti.
Il libro è rimasto per parecchio tempo sul comodino. Avevo voglia di leggere, ma non mi veniva voglia di leggere questo libro. Ho anche pensato di riporlo nella libreria senza terminarlo, ma non sono mai riuscita a farlo con nessun libro, quindi con un po’ di volontà ho cercato di finirlo.
Ho preferito più l’epilogo che non il resto del libro. Se fosse stato narrato semplicemente descrivendo la storia del protagonista, forse mi sarebbe piaciuto di più.
Con questo libro siano a 2/2 romanzi di Gramellini che non mi sono piaciuti. A meno che non scriva un grande capolavoro, non credo che tenterò con il terzo.
Buon inizio settimana a tutti!
Uhm mi fido del tuo giudizio, se un libro non ti piace sei onesta e lo dici/scrivi.
Ho messo questo libro nella mia lista delle letture future.. ma non ne sono più sicura. Tu lo consiglieresti? 🙂
Sarei sempre in tempo a comprarlo e a leggerlo, ma ripeto mi fido di te e vorrei sapere 🙂
Ciao bella! Innanzitutto sapere che ti fidi del mio giudizio mi rende molto felice!
Io credo che un libro sia come un film, una canzone, nel senso che il gusto è soggettivo: ci sono persone che ho “letto” che hanno amato questo libro mentre ne ho lette altre che l’hanno totalmente sconsigliato. Dipende tu cosa cerchi da questo libro o da altri in generale. Se cerchi una storia raccontata, immergerti in essa allora questo libro non va bene. Se vuoi scavarti dentro e riflettere allora potrebbe andare. Prova a vedere se trovi il PDF delle prime pagine o se su ibs.it alla pagina del libro trovi un estratto; in questo modo potrai farti un’idea di com’è il libro!
Farò così, cercherò le prime pagine e vediamo :)) grazie mille!!
Di nulla! Sono qui apposta 🙂
Anche a me questo libro purtroppo non è piaciuto, non trovavo proprio la motivazione ad andare avanti pr the ogni capitolo si perdevano e si aggiungevano pezzi. Invece il primo libro di Gramellini devo dire che mi è piaciuto molto, anche se lo stile di scrittura rimane comunque confuso!!
Baci
Concordo con te, io avevo voglia di leggere ma guardavo il libro sul comodino ( questo di Gramellini) e non avevo voglia di continuarlo! Per l’altro libro, se ti riferisci a Fai bei sogni, purtroppo nemmeno quello mi è piaciuto più di tanto! Un bacio a te!
Io mi trovo a metà di questo libro, e seppure non sia entusiasmante lo trovo ricco si significato e penso che sia uno di quei libri che mi possono insegnare qualcosa …vi farò sapere alla fine! 🙂
Ciao! Curioso come cercando raffronti su altri lettori di questo libro io sia finita qui!
Comunque sia, condivido la tua sensazione “del comodino”, nel senso vederlo appoggiato lì e dirsi: “non ne ho voglia!”. Al termine della lettura, mi resta la sensazione di una strana fiaba rivolta agli adulti (non è la prima e non sarà l’ultima) che in realtà è un aggancio per una riflessione sulla comprensione delle emozioni, di ciò che si vuole ed è bene cercare nella propria vita (e anche in questo caso non è la prima e non sarà l’ultima). Però non riesce a fonderle (potrei banalmente citare il Piccolo principe). Forse è questo che alla fine mi ha lasciata insoddisfatta, il fatto che non sia nè l’uno nè l’altro. Come se Gramellini avesse voluto mettere assieme due parti senza però riuscire a ottenere un intero… aiuto, non saprei come altro spiegarlo!